L'Amletico

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"Raffaello – Il Principe delle Arti in 3D"

Regista: Luca Viotto

Anno: 2017

Durata: 90m

Artista fra i più celebri di tutta la storia dell’arte, pittore rivoluzionario, architetto colto e primo sovrintendente della storia, Raffaello è l’emblema stesso del Rinascimento italiano.

Nonostante la sua fama sia immensa e l’aura intorno a lui quasi mitica, l’Urbinate non era mai stato portato sul grande schermo; lo fa ora Sky 3D, insieme a Sky Cinema e Sky Arte, dopo i tre grandi successi precedenti (Firenze e gli Uffizi 3D, Musei Vaticani 3D, San Pietro e le basiliche papali 3D).

Stavolta il progetto è ancora più ambizioso: oltre alla parte documentaristica, affidata ad alcuni dei più grandi storici dell’arte italiani, fra i quali Antonio Paolucci ed Antonio Natali (rispettivamente ex direttore dei Musei Vaticani ed ex direttore degli Uffizi), sono presenti ricostruzioni storiche, interpretate da alcuni importanti attori del calibro di Flavio Parenti (nei panni di Raffaello) ed Angela Curri (nelle vesti della Fornarina).

Le ricostruzioni storiche sono ispirate ad alcuni dipinti dell’800 (secolo in cui si sviluppò un vero e proprio mito dell’artista), ed immortalano come delle istantanee i momenti salienti della vita e del percorso artistico di Raffaello. Si susseguono partendo da Urbino, sua città natale, passando per Firenze fino a Roma, dove ottenne le commissioni più prestigiose e raggiunse l’apice della sua arte. Le scene sono molto raffinate e gli attori credibili, (anche grazie ai bellissimi costumi, curati da alcune eccellenze del cinema italiano come Maurizio Millenotti, vincitore del David di Donatello nel 1999).

Contribuiscono ad affascinare lo sguardo dello spettatore le più evolute tecniche di ripresa cinematografica in 3D.

Straordinaria è la ricostruzione della Cappella Sistina (prima del Giudizio Universale di Michelangelo) e dei tanti quadri di Raffaello riprodotti sul grande schermo in tre dimensioni, che danno la possibilità di percepire anche i dettagli più minuti.

La realizzazione di questo film d’arte ha richiesto un anno e mezzo di lavoro, di cui 30 giorni di riprese (per oltre 200 ore di girato), e un cospicuo team di professionisti per la post-produzione e per i costumi.

Il prodotto finale è di grande qualità, sebbene la parte documentaristica prevalga su quella cinematografica- in fin dei conti marginale. Nelle scene delle ricostruzioni storiche i dialoghi sono infatti assenti e l’unica voce presente è quella narrante di Raffaello. Certo, il cinema è un’arte visiva e non servono necessariamente delle battute, ma in questo modo lo scarto che ci sarebbe dovuto essere rispetto ai precedenti film, verso una dimensione più cinematografica, è stato piuttosto timido.

Il regista, Luca Viotto, è scomparso prematuramente appena finito di girare il film, per questo è dedicata a lui la pellicola.

La durata totale del film è di 90 minuti; ed una volta proiettato sugli schermi italiani il 3,4,5 aprile, approderà in 60 paesi del mondo.

Un film interessante; omaggio ben riuscito ad uno dei più grandi artisti della storia dell’umanità, colui dal quale la natura temette d’esser vinta, come recita l’epitaffio di Pietro Bembo sulla sua tomba nel Pantheon.

ILLE HIC EST RAPHAEL TIMUIT QUO SOSPITE VINCI
RERUM MAGNA PARENS ET MORIENTE MORI

“Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d'essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire.”