Migration è il sesto album del producer britannico Bonobo, è uscito su Ninja Tune a più di due anni di distanza dall’ultimo The North Borders e dall’ep Flashlights. Anche se il titolo potrebbe far pensare a un album impegnato sulla questione dei migranti, in realtà la migrazione di cui si parla è quella personale – visto che si è da poco trasferito negli Usa. Qualcuno su internet ha ironizzato sul fatto che, nonostante si fosse trasferito, Bonobo si sia portato dietro i suoi vecchi drum kit perché Migration suona poco innovativo e un po’ statico per melodie e costruzione delle tracce. Lol a parte, a Bonobo bisogna lo stesso voler bene – e i sold out ai suoi live europei lo dimostrano – perché è riuscito nel “make downtempo great again” e vorremmo sfidare chiunque a fare un album downtempo adesso, nel 2017. Bonobo sa come affascinare e ci riesce anche stavolta, proponendo sonorità trip hop dense, introspezioni ambientali, cut & paste rasenti al Burial di una volta e un pizzico di world music. C’è da dire che, da adesso in poi, una svolta musicale ce la meritiamo da Bonobo: due dischi quasi uguali ok, ma il terzo no. Speriamo, però, che non inizi a fare trap pure lui ora che è in America. Anche se si sa, quella è la terra delle possibilità e, come abbiamo notato, tutto è possibile. Ma tutto si può cambiare.