Fotoreportage marziano: il pianeta Rosso in alta definizione
Il cratere Gale è oggetto di studio del rover Curiosity da più di 7 anni. Il veicolo è stato inviato al pianeta Rosso per ricercare eventuali residui organici che potrebbero comprovare l'esistenza di vita biologica nel passato marziano. Corredato da 17 fotocamere, in questi 2632 sol – come la Nasa conta i giorni a Marte – oppure poco più di 4 anni marziani, il rover ha scattato centinaia di migliaia di fotografie.
L’Amletico ha visualizzato circa 58 mila provini negli archivi RAW pubblici della missione per comporre questa galleria. Le immagini provengono dalle fotocamere scientifiche, soprattutto dalla Mars Hand Lens Imager (MAHLI), la più avanzata del rover. Questo capolavoro dell’ingegneria ottica è stato calibrato per catturare i colori marziani e i dettagli microscopici, oltre ad avere una luce led ultravioletta per fotografare anche in fluorescenza.
La famosa fotografia del tramonto nel cratere è stata invece catturata dalla Mastcam, quella che più si avvicina a ciò che vede l’occhio umano, originariamente in bianco e nero. La post-produzione tramite bilanciamento dei bianchi ha prodotto quel tramonto blu che ha reso la fotografia un’icona della nuova era di esplorazione di Marte.
Il lavoro del Curiosity, oltre agli obiettivi scientifici della missione, può essere considerato dunque il primo grande reportage fotografico ad alta definizione mai realizzato sul pianeta Rosso.
Nel 2020 la Nasa ha in programma il lancio di un nuovo rover verso Marte. Nel frattempo, il Curiosity proseguirà l’indagine. Ciò finché funzionerà il sistema di energia radioisotopico a base di plutonio, creato per fornire elettricità al rover per il minimo di un anno a partire dalla fusione nucleare. Oppure, fin quando il primo essere umano, probabilmente una donna, arriverà su Marte e cambierà le sue batterie.