Francess - "A Bit Of Italiano": l'italiano che incontra l'inglese
Genere: Pop, Jazz, Blues
Durata: 37'04''
Etichetta: Sonic Factory
Un progetto nato dal desiderio di trovare un punto di incontro fra la lingua italiana e quella inglese, per costruire un ponte fra le due culture e fra i diversi mondi che hanno influenzato il modo di vivere la musica dell’artista.
L'ARTISTA
Fin dall'inizio Francess, nome d'arte di Francesca English, vive in un mondo multiculturale, un particolare che influenzerà la sua musica in modo sostanziale. Nata nel 1989 a New York, figlia di padre giamaicano e madre italiana, ha sempre posto l'arte e la musica al centro della sua vita. La sua gioventù è d'altra parte legata ad altre forme d'arte: frequenta prima il liceo artistico, poi l'Accademia di Belle Arti, ed infine lavora presso lo studio di uno scultore. Sono i produttori Mauro Isetti ed Egidio Perduca di Sonic Factory che riescono a riportarla alla musica, grazie ad una fortissima intesa reciproca ed un intenso feeling artistico.
In questi anni il team si è concentrato sulla scrittura di brani originali di respiro internazionale, con sonorità pop, blues e soul, nei quali la calda voce di Francess si unisce al “sound mainstream” degli arrangiamenti.
Francess ha vinto nel 2012 il Canevel Music Lab, prestigio premio dedicato alla musica di qualità. Il concorso, che ha visto più di 500 iscritti in tutta Italia, si è concluso al Teatro Nuovo di Verona e la giuria di qualità ha decretato Francess vincitrice del primo premio con il brano “Notes and words”; il tutto in un contesto musicale ed artistico di altissimo livello. Media partner della manifestazione è stata Radio Rai Uno, che ha programmato il brano sul primo canale radiofonico italiano.
In campo discografico la produzione si è mossa a livello internazionale, instaurando importanti contatti con Germania e Stati Uniti. Interessante anche il riscontro che l’artista ha avuto in territorio francese: i singoli Notes and words e The other half of me vengono programmati da oltre 70 emittenti radiofoniche.
Nel 2014 Francess è protagonista nelle musiche del film Beyond Love di Silvio Alfonso Nacucchi, essendo autrice delle sei canzoni della colonna sonora ed interprete di due di esse. Il 2015 vede l’accordo con Alberto Margheriti di Smilax Publishing per il lancio del primo album. Il team di produzione Isetti & Perduca di Sonic Factory ha infatti lavorato su 10 canzoni che presentano Francess da angolazioni diverse, facendo in modo che la raffinatezza degli arrangiamenti non perda mai di vista la forza commerciale dei brani. Il titolo del disco è APNEA. L’album viene così presentato con successo, in un lungo ed impegnativo tour di concerti nella prima parte del 2016 su tutto il territorio italiano, da Palermo ad Aosta.
Parallelamente alla propria attività artistica, Francess è chiamata da Zucchero, come corista, alla presentazione dell’album Black Cat nel tour televisivo in importanti location come l’ “Arena di Verona”, “Che tempo che fa” di Fabio Fazio e il “Coca Cola Music Fest”.
L'ALBUM
"A bit of italiano" è il secondo progetto discografico di Francess, e rappresenta un esperimento ambizioso e ben riuscito: infatti, a differenza del primo album d'esordio "Apnea" (del 2015), composto completamente da inediti, racchiude un solo inedito e ben 8 brani della tradizione musicale italiana riarrangiati, riadattati e tradotti in lingua inglese con accuratezza e grande intimità.
Il fine del lavoro musicale è quello di trovare il punto di incontro tra l'italiano e l'inglese, non solo dal punto di vista linguistico ma anche dal punto di vista culturale.
«La traduzione è il mezzo che mi ha permesso di esplorare e proporre alcune delle grandi canzoni italiane in modo nuovo, dal mio punto di vista. Parola per parola, verso per verso, ho cercato con la traduzione di rispettare e rievocare il senso e l’intenzione dei brani originali». (Francess)
Francess, con ambizione ed elevato rischio (ma anche con profondo rispetto), "fa in tanti pezzi" i vestiti con cui erano coperte queste grandi canzoni della tradizione musicale italiana e li ricuce, con grande cura e precisione, portandoli ad essere molto più vicini e simili al suo gusto, al suo sentire e al suo modo di intendere la musica.
Il risultato è un disco ricco di cultura, di profondità e di riarrangiamenti musicali ben riusciti, che regala nuova linfa vitale a canzoni storiche e diverse interpretazioni agli ascoltatori, che in questo modo hanno la possibilità di esplorare ulteriormente grandi successi e trovare nuove sfaccettature musicali mai scoperte prima d'ora.
L'album si apre con Don't want the moonlight, celebre successo del 1951 di Fred Buscaglione e tradotto in inglese nel 1959 con lo stesso titolo utilizzato da Francess.
A mio parere, è senza dubbio il singolo migliore dell'intero disco (viene riproposto anche in versione acustica come decima ed ultima traccia). Fin dall'inizio la canzone, tramite la calda e bellissima voce di Francess e il suono vibrante e sempre più incalzante, trascina in un'atmosfera oscura e spettrale, portando quasi in una dimensione onirica... facendo vivere e toccare con mano un amore finito, e il senso di solitudine che ne consegue.
La luna, simbolo di malinconia e romanticismo, fa da cornice al sentimento raccontato in questa perla della musica italiana.
Vacanze Romane è la seconda traccia dell'album, una delle canzoni dei Matia Bazar più amate (1983), con grande bravura Francess riesce a non uscire sconfitta dal duro confronto con Antonella Ruggiero; ma, anzi, è capace di dare un tocco personale alla canzone e di coinvolgere l'ascoltatore, portandolo nelle atmosfere estive romane in sella a una vespa, sotto il sole caldo di Roma.
Si passa poi ad Attenti al lupo, scritta da Ron e cantata da Lucio Dalla (1990), in questa nuova versione la ritmica è l'elemento chiave, mettendone in risalto la leggerezza e lo spirito del brano originale.
Dopo qualche minuto di leggerezza, Francess ci consente di immergerci nuovamente nella sua profonda dimensione intima con Il cielo in una stanza, capolavoro della canzone d'autore italiana composto da Gino Paoli nel 1984. L'ascoltatore viene cullato e portato nuovamente in un'altra dimensione, questa volta di pace eterea.
"Il desiderio è quello di trasmettere con questa nuova versione la poesia e l'atmosfera di questo brano intimo e intenso" (Francess)
L'atmosfera così creata viene ancora una volta spezzata, volutamente, da Good Fella: unico inedito del disco. Il pezzo scorre molto bene – nonostante la coesistenza dell'italiano e dell'inglese – e strizza l'occhio al blues.
“Con questo brano volevo rappresentare il miscuglio culturale che esiste dentro di me, con tutti i suoi contrasti. Il testo si è quindi sviluppato in modo che inglese e italiano coesistessero in una canzone sola, raccontando la difficoltà nel trovare una lingua che soddisfi tutte le mie esigenze comunicative”. (Francess)
A questo punto dell'album Francess decide di omaggiare due brani a lei molto cari.
Il primo è What Women Never Say (Quello che le donne non dicono scritta da Enrico Ruggeri e cantata da Fiorella Mannoia nel 1987), probabilmente è il brano che è stato riproposto in maniera più fedele all'originale, ma la voce della cantante italo-americana gli dona una dolcezza unica, rendendolo un brano ancora più intimo che riesce a toccarci nel profondo.
Il secondo è Passione, scritto e interpretato da Neffa nel 2006 come tema principale del film "Saturno Contro" di Ferzan Özpetek. L'amore di Francess per il pezzo e per l'autore ha determinato la scelta di inserire questa canzone nel disco, rendendola "sognante", quasi malinconica e di grande trasporto.
Avviene, ora, di nuovo un cambio netto, passando dalle atmosfere profonde ad altre molto più leggere e quasi "umoristiche", grazie alla rivisitazione di Vengo anch'io no tu no, canzone scritta a 6 mani da Enzo Jannacci, Dario Fo e Fiorenzo Fiorentini (1968). Il ritmo insistente e pressante in chiave swing fa da padrone in questo lavoro.
Infine Francess ci propone Ma se ghe penso, una storica canzone in dialetto genovese scritta nel 1925 e diventata col tempo simbolo della cultura musicale ligure, che riesce a interpretare in una lirica toccante e delicata.
"Il lavoro su questo brano è iniziato quasi per scherzo e con qualche timore, perché mettere mano a un brano sacro di questo calibro è sempre un rischio. Il successo riscontrato però ci ha convinti a esplorare e seguire la strada della traduzione, dando il via a questo interessante percorso." (Francess)
L'album si chiude con la decima traccia, ovvero con la versione acustica di Don't want the moonlight, che evidenzia ancora tutto il talento vocale di Francess.
A bit of italiano è un album sicuramente da ascoltare: è una sfida vinta dalla giovane artista, un esperimento ben riuscito. Non è un album di semplici cover, ma di profonde reinterpretazioni, di accurati riarrangiamenti e attente traduzioni, che permettono a chi ascolta di rivivere grandi capolavori della musica italiana sotto un nuovo punto di vista, profondo e intimo, mantenendo comunque un equilibrio tra personalizzazione e fedeltà ai brani originali.
Tracce Consigliate: "Don't Want The Moonlight"; "Vacanze Romane"; "Il Cielo In Una Stanza"; "What Women Never Say"