"Hannah": Charlotte Rampling vince la Coppa Volpi a Venezia 74
Anno: 2017
Durata: 95m
Genere: Drammatico
Come ultimo film presentato in concorso a Venezia 74 abbiamo “Hannah” del trentacinquenne Andrea Pallaoro, dramma di produzione italo/franco/belga con protagonista la statuaria Charlotte Rampling.
Hannah (Charlotte Rampling) è una donna di età avanzata che vive a Bruxelles, la sua vita si divide tra il lavoro come donna delle pulizie, le faccende domestiche e il corso di recitazione; il marito viene incarcerato e per tutta la durata del film la seguiamo alle prese con la sua alienazione e solitudine che non riesce a colmare.
Pallaoro, arrivato al suo secondo lungometraggio, porta al Lido il ritratto intimista e nichilista di una donna pedinata da una macchina da presa il più delle volte statica, che ne rivela i suoi riti quotidiani, avvolta in una paesaggio freddo urbano, a tratti desertico, che ricorda l’Antonioni di Deserto Rosso.
Ed è proprio il film del 1964 del regista ferrarese che Palloro ha consegnato alla Rampling prima delle riprese di "Hannah", e da cui ne ha preso in prestito le atmosfere fosche, spente; ma anche gran parte della psicologia del suo personaggio, perché proprio come Giuliana di Deserto Rosso, Hannah vive un malessere psicologico quasi ‘inguaribile’, legato al rapporto con il marito, alla vecchiaia, e al figlio che la evita. Hannah è vittima degli eventi che ruotano intorno alla sua vita, non reagisce, si chiude nel suo mondo e diligentemente svolge le sue mansioni con algida imperturbabilità. Solamente le figure legate all'infanzia, che tornano continuamente nel film, sembrano ridarle calore, rievocando in lei sentimenti oramai persi.
Palloro segue le orme del cinema d’autore moderno, scegliendo di raccontare la sua storia con ritmo affievolito, dilatato, soffermandosi sulla fisicità e personalità di Hannah, nei suoi silenzi, nella sua solitudine, regalandoci inquadrature di un’impeccabile armonia cromatica e compositiva, che forse non bastano per coinvolgerci nell’andatura del film. Probabile ostacolo al successo della pellicola risiede nella scelta del regista di girare un film figlio di un epoca non sua, che si sostiene, quasi unicamente, sull’ottima interpretazione di Charlotte Rampling, che calza perfettamente la parte, mettendosi letteralmente ‘a nudo’ di fronte la macchina da presa, mostrandosi nella sua decadenza e spossatezza.
Dopotutto non è un caso se la giuria del Festival ha deciso di consegnare a lei la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, riconfermando la sua grande capacità attoriale.
Gradimento Amletico*: 7/10
Paese: Italia, Francia, Belgio
Uscita nelle sale: data italiana non annunciata
*Media tra gradimento del pubblico, critica e autore