L'Amletico

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Bacon, Freud e la scuola di Londra: "Voglio che la pittura sia carne"

Luogo: Chiostro del Bramante

Durata della visita: 1h e 30 minuti circa

Periodo: fino al 23 febbraio 2020

Costo biglietto: Intero € 15 Ridotto €12 .


Il chiostro del bramante espone due nomi titanici dell'arte contemporanea, Francis Bacon e  Lucian Freud, in prestito dalla Tate insieme ai principali esponenti della scuola di Londra: Frank Auerbach, Leon Kossoff, Paula Rego e Michael Andrews.

Artisti eterogenei, nati tra il primo e il terzo decennio del novecento, portano alla luce la realtà interiore del dopoguerra inglese, trasmettendo l' inquietudine di una generazione che non sembra esprimersi per  principio d’amore, come scriveva Ruskin, ma sembra trovare nell'angoscia la propria ispirazione. 

Lucian Freud, Girl with a Kitten, 1947


La mostra si apre con una sala in penombra, il ritratto di Kathleen Garman (“Girl with a Kitten”), prima moglie di Lucian Freud, sembra non accorgersi dello spettatore, guarda oltre, mentre stringe per il collo un gatto impassibile. La pennellata levigata e il dettaglio analitico sembrano ricordare la pittura rinascimentale, ma quando lo sguardo si posa sulla mano che strangola il gatto imperturbabile, si percepisce tutta l' inquietudine della nostra epoca. È il 1947, la tensione del dopoguerra si sente vividamente e torna nelle acqueforti e nei disegni della sala successiva.

Frank Auerbach, Head of E. O. W.,1959-60


La tela logorata, vittima inesorabile dell’elaborazione pittorica di Frank Auerbach, si specchia sulle incisioni di Freud, un narciso che non riesce a vedere il suo riflesso, tagliato dai limiti del foglio, ed una ragazza, sempre Kathleen, che si nasconde dietro una foglia di fico.

Bacon ci aspetta nella sala successiva, ci accoglie con il ritratto di William Blake, tinte rosate e malva su sfondo nero disegnano un volto che sembra quasi una maschera mortuaria, di cui era realmente in possesso. Nella sala successiva ci sono le produzioni degli anni ’50- ’60, spiccano “Portrait of Isabel Rawsthorne” (1966), “Study for a Portrait” (1952) e “Seated Feature” (1961), quest'ultimo dipinto lo si guarda con una lieve malinconia se si pensa alla dipartita improvvisa del soggetto ritratto, Peter Lacy,  l'anno seguente.

Francis Bacon, Seated Feature, 1961

Si avanza tra le sale e si incontrano le opere di Paula Rego, realistiche e oniriche allo stesso tempo. “The dance” (1988)  rappresenta un compendio delle varie fasi della vita di una donna. Michael Andrews, si presenta con la tela dal tono intimo Melaine and Me (1979), padre e figlia nuotano in un laghetto di montagna  che sembra profondo come l'oceano. 

Seguono le stanze dedicate ad Auerbach e Kossoff, di quest'ultimo è esposto “Christ Church” (1990) e riporta subito alla memoria gli scambi epistolari con John Berger:

“Benché il mezzo sia stato strapazzato, non c'è nulla di approssimativo o incerto nel modo in cui le masse e i piani essenziali sono resi. Le sue figure incurvate e minacciose occupano i loro pannelli con la stessa tensione, la stessa giustezza, con cui le figure medievali si incuneano nelle proprie nicchie." ( Berger, Ritratti ).

Sarebbe stato interessante approfondire di più la produzione artistica di questi ultimi autori con un maggior numero di opere, ma il vero protagonista della mostra attende nella sala successiva.

Michael Andrews, Melaine and Me,1979


Leon Kossoff, Christ Church, 1990


La sala dedicata a Lucian Freud mostra l'evoluzione stilistica dell'artista, si passa dalla pennellata levigata di “Girl with a White Dog” (1955) alla pittura densa e corposa di “Standing by the Rags” (1987-9). Vengono subito in mente le parole dell'artista: "voglio che la pittura sia carne.” Il soggetto delle tele sono quasi esclusivamente nudi, i corpi si mostrano vulnerabili all’occhio dell’autore e si percepisce il tono intimo di tele come “Painter’s Mother IV” (1973),“Girl in Striped Nightshirt” (1985), emerge il rapporto confidenziale tra artista e soggetto in “David and Eli”(2004), dove David Dawson, amico dell’artista viene ritratto insieme al suo cane.

Lucian Freud, Standing by the Rags 1987-9

Lucian Freud, David and Eli, 2004