"Outrage Coda": La fine di una trilogia che segna un nuovo inizio per Kitano Takeshi.
Anno: 2017
Durata: 104m
Genere: Azione
Kitano Takeshi chiude la 74esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con l’ultimo capitolo della trilogia “Outrage”: Outrage Coda.
Cinque anni dopo essere sopravvissuto alla sanguinosa guerra tra le famiglie yakuza dei Sanno e degli Hanabishi, l’ex boss Otomo (Kitano Takeshi) si ritrova in Corea del Sud ai servizi del potente signor Chang, la cui influenza echeggia sino in Giappone. Un piccolo incidente innesca un domino di reazioni che porteranno ad una violenta faida intestina al clan Hanabishi. Il fedele Otomo tornerà in Giappone per porre la sua personale pietra tombale sulle questioni.
Kitano è assolutamente uno dei registi più importanti (se non il più) del cinema giapponese da 30 anni a questa parte. Sfrontato, innovativo, ricco di idee e pronto al cambiamento. La sua cifra stilistica ed il suo particolare sguardo sono immediatamente riconoscibili seppur mai banali e costantemente pronti a sorprendere.
Questo Outrage Coda rappresenta una perfetta conclusione della sua ultima saga. È un capitolo potente, struggente e a tratti commovente. “Beat” Takeshi riesce a sublimare in 104’ trent'anni di cinema, sapendo donare allo spettatore un fantastico viaggio all’interno della propria carriera e delle proprie suggestioni. Il film si apre e si chiude sul suo tanto amato mare in calma, quasi ad anticipare il carattere riflessivo, ma latentemente pronto ad agitarsi, che permea tutta il film.
I tempi sono estremamente dilatati, lunghi piani ravvicinati e campi-controcampi indagano le emozioni di personaggi pronti ad esplodere, le parole scorrono a fiumi in una climax di tensione. Poi BOOM! Tutto il carico emotivo accumulato si detona, il fragore delle pallottole spacca i timpani, il sangue imbratta ambienti e macchina da presa. La violenza si consuma in una manciata di secondi ma non si esaurisce, rappresenta solamente un nuovo inizio per una nuova climax di emozioni che sfocerà in nuova violenza; i personaggi sono come intrappolati in un efferato nastro di möbius dal quale (forse) esiste un solo modo di uscirne.
Gli attori riescono egregiamente a dare corpo ed anima a personaggi tipici del cinema di Kitano, in bilico tra dramma e comicità. Come sempre l’autore sembra prendersi gioco del mondo yakuza, mettendone in scena tanto il lato brutale quanto (soprattutto) quello intimo e personale, ridicolizzandolo e caricaturandolo tra smorfie e debolezze.
La regia è come sempre attenta e capace di regalare momenti di grandissimo Cinema, seppure si noti un po’ di stanchezza. Ma ciò non presenta un problema, anzi, un punto di forza capace di aggiungere dramma al tutto. Kitano ha da poco soffiato 70 candeline e questa spossatezza si riversa anche nell’Otomo da lui interpretato, il quale risulta assuefatto e quasi annoiato dalla violenza perpetrata. Il finale spietato, come afferma lo stesso regista, suggerisce infatti la chiusura di un capitolo per aprirne uno tutto da esplorare con l’energia di un settantenne che ne dimostra cinematograficamente 20.
Outrage Coda non delude assolutamente e si candida a pellicola fondamentale per conoscere appieno questo straordinario regista.
BANG!
Fine.
Gradimento Amletico*: 6.5/10
Paese: Giappone
Uscita nelle sale: sabato 9 settembre 2017 a Venezia, non annunciata data ufficiale
*Media tra gradimento del pubblico, critica e autore