Se l'Appio Latino si sta liberando della nomea di quartiere sonnolento e non dotato di particolare fascino, è grazie a locali come Quellocheccè. Io ci sono cresciuta da queste parti e so perfettamente di cosa parlo, credetemi.

Quellocheccè ha da poco cambiato arredi, oltre ad aver organizzato in modo ottimale l'area esterna, e ciò ha permesso, in termini di estetica, di fornire il perfetto contrappunto a una cucina mai deludente e mai banale.

Il servizio è giovane, professionale e familiare allo stesso tempo, arricchito dal bonus delle gentili e discrete incursioni di un amabile proprietario che ha la premura di salutare di persona ogni avventore. Ora però è arrivato il momento di parlare del cibo, perché se l'accoglienza è essenziale affinché il cliente si senta a proprio agio, poi, l'elemento principe è sempre lui.

Come esplicitato dal nome, la scelta è giustamente ridotta per l'esigenza dettata dalla decisione di proporre pietanze composte da ciò che il mercato offre la mattina, ma questo non fa altro che permettere alla cucina di realizzare piatti ottimi e molto curati.

In questa occasione abbiamo scelto di provare le proposte più classiche, ma la carta offre anche altre interessanti alternative.
Iniziamo?
Iniziamo!

Fra gli antipasti abbiamo privilegiato il polpo arrosticciato, cui la perfetta cottura unita alla crema di patate, ci ha permesso di assaporare un piatto davvero ben bilanciato.

Abbiamo poi provato due primi: spaghetti con vongole veraci e mezzi paccheri all'amatriciana di tonno, entrambi ricchi di sfumature.

Per quanto riguarda i secondi, la scelta è caduta su un fuori menù: Moscardini fritti. Per poi continuare con un ottimo cubo di tonno rosso con pomodorini arrosto. Anche se devo ammettere che la sola idea del baccalà con ‘nduja e broccoletti, a cui ho rinunciato in favore del tonno di cui sopra, mi fa venir voglia di programmare un'altra sortita.

In ultimo, proprio perché ci sentivamo molto naughty, abbiamo preso anche il dolce. Un cremoso créme caramel e una crostata di visciole, dotata di una frolla davvero ben fatta e, cosa rara nelle crostate da ristorante, cotta in modo omogeneo.

Il vino è un mondo a parte che tira su il prezzo, ma che consiglio di non trascurare, la carta è ampia e di gran valore. Noi abbiamo bevuto Pinot Grigio “Mongris” di Marco Felluga, però se siete in dubbio potete sempre farvi consigliare.

Prezzo commisurato alla qualità, anzi, più che corretto per l'ottima offerta proposta.
Che altro dirvi? Andate a trovarli, non ve ne pentirete!

Quellocheccè:

Via Latina, 134/136 Roma

Tel. 06.64800727

Chiusura settimanale: Domenica