Dove: Off Off Theatre
Quando: Dall'11 al 20 ottobre
Orari: Dal Martedì al Sabato h.21,00 – Domenica h.17,00
Costo biglietti: Intero 25€; Ridotto Over65 18€; Ridotto Under35 15€;
Cinque attori, decisi a portare in scena per la prima volta i Dialoghi “socratici” di Platone, si accorgono fin dalle prime battute del testo, che la storia che stanno accingendosi ad interpretare li riguardi nel profondo, intuiscono come per istinto, quanto quelle parole facciano già parte del loro dna culturale e sentimentale, etico, morale e politico. Paolo Graziosi, l’attore protagonista, è chiamato ad interpretare un Filosofo. Non un Filosofo qualsiasi, ma il Filosofo per eccellenza: Socrate. Padre della filosofia occidentale, primo grande martire della società civile, primo grande perseguitato per la causa della libertà di pensiero. Colui che ha distrutto ogni falsa certezza ed ogni pregiudizio servendosi di una sola arma: l’ironia. Un personaggio così complesso e carico di allusioni che ogni epoca della storia umana ha ritrovato in lui qualcosa che le appartenesse. Prototipo dell’intellettuale moderno, contestatore instancabile della società in cui vive e per questo, condannato a morte, assassinato da quella stessa società. Gianmarco Bellumori interpreta Eutifrone, un ragazzo che denuncia il proprio padre di un reato gravissimo. Fabio Vasco è Critone, migliore amico del filosofo. Riccardo Pieretti è Alcibiade, incarnazione stessa dell’erotismo. Alberto Melone, Fedone, descriverà gli ultimi istanti di vita del filosofo. Un cortocircuito tra teatro e filosofia, tra realtà e rappresentazione, tra vero e falso. Teatro e Filosofia, in fondo, condividono la stessa utopia, come il primo cerca di rendere visibile l’invisibile, la seconda vorrebbe dimostrare l’indimostrabile. I cinque attori ripercorrono quindi il processo e la messa a morte di Socrate come fosse una passione laica.
NOTE DI REGIA a cura di GIOVANNI FRANCI
In tutti i miei precedenti lavori, anche quando mi è capitato di affrontare la commedia, ho sempre cercato di dare luce ai sentimenti più bui dell’uomo, alle sue manie, ai suoi tormenti, in DIALOGHI/PLATONE, invece, cerco di raccontare l’uomo alle prese con i suoi sentimenti più alti, più belli e valorosi, non c’è spazio per meschinità, paure, violenza e alienazione. La parola, il discorso lontano da qualsiasi intento demagogico, la contestazione faccia a faccia (non dietro lo schermo di un computer o di uno smartphone) le grandi domande dell’uomo (quelle a cui Google non può rispondere) sono il motore di questa commedia. "Dialoghi/Platone" è un manifesto della libertà di pensiero/è un’elegia in elogio dello scandalo/è una commedia in cui quattro ragazzi incontrano un filosofo/è una commedia filosofica in cui cinque attori portano in scena i Dialoghi di Platone/è uno spettacolo in cui ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti non è affatto casuale/è un dramma in cui si può ridere di tutto perché non si ha paura di tacere niente. Dante, nel Paradiso Terrestre, sulla cima del monte del Purgatorio, beve dalle acque di Lete per cancellare la memoria degli affanni terreni, poi dalle acque di Eunoè per vivificare lo spirito e prepararlo alla visione del Cielo. Affrontare i Dialoghi di Platone è come bere da entrambi i fiumi, essi ci liberano dai limiti della nostra esistenza e ci aprono la via ad una visione ideale dell’uomo e del mondo.