Dove: Teatro Vittoria
Quando: dal 20 novembre al 2 dicembre
Orario:ore 21.00 (Mercoledi 21 novembre ore 17.00 - Domenica ore 17.30)
Biglietti: da €22 a €28
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Il titolo di questa riscrittura della celebre commedia di Aristofane prende il nome dal dio greco della ricchezza, Pluto, ed è incentrata sulla diseguale distribuzione tra gli uomini del denaro, movente principale delle azioni umane oggi, come, evidentemente 2.400 anni fa...quando fu composta.
I protagonisti sono due cittadini ateniesi: Cremilo - e il suo “tuttofare” Carione - si recano a Delfi per chiedere al celebre oracolo se sarà bene educare il figlio all’onestà, con il rischio che si impoverisca, oppure indirizzarlo verso la disonestà per farlo diventare ricco. L’oracolo impone a Cremilo di seguire la prima persona che incontrerà all'uscita dal tempio. Quando Cremilo e Carione escono, incontrano uno straccione cieco... e ben presto scoprono che il cieco è Pluto, dio della ricchezza. Convinti che la diseguale distribuzione della ricchezza derivi dalla cecità del dio, Cremilo si offre allora di ridargli la vista, in modo che Pluto possa distinguere tra onesti e disonesti e premiare solo i primi. La Povertà in persona tenta di dissuaderli dai loro propositi, avvertendoli che la ricchezza non deve essere distribuita equamente perché è proprio la necessità, infatti, che spinge gli uomini a lavorare ed impegnarsi, mentre da ricchi essi diventano molli e fannulloni. Cremilo e Carione però non intendono ascoltarla e riescono a far recuperare la vista a Pluto grazie all'intervento miracoloso di un improbabile medico-santone.
Le conseguenze capovolgeranno il mondo senza risolvere minimamente il problema.
La commedia, agile e divertente è degna del miglior Aristofane e con una riscrittura (o rilettura) in chiave allegorica offre divertentissimi spunti di riflessione sulla situazione economica, del nostro paese, del continente e del pianeta intero. Si ride fino alle lacrime.