Mostra fotografica di Sofia Capitani:
“Cosa ti rende felice? Cosa ti fa piangere? Cosa ti emoziona?
Una notte di febbraio avevo la febbre ed ero parecchio triste. Ho pensato che è un peccato non avere sempre la possibilità di immortalare ciò che vogliamo per renderlo eterno, ma questo pensiero ci tocca sempre tardi, quando ci è sfuggito ciò che credevamo potesse esserlo, eterno. Creare qualcosa che un
giorno potremo tornare a guardare quando sarà passato. Comporterebbe un singolare privilegio. Allora mi sono chiesta: è possibile imprimere ciò che abbiamo provato a distanza di tempo?
La fotografia è una straordinaria scorciatoia emotiva. Estromette l’affanno della spiegazione, esclude l’angosciante scelta delle parole, concede l’arbitrio dell’interpretazione, l’immagine racconta in silenzio la sua storia. È possibile fotografare un’emozione senza scalfirne il suo spontaneo manifestarsi? Allora ho capito che si induce ciò che si è provato semplicemente ricordandolo.
I ricordi sono case: possiamo decidere di tornarci a rifugiarci nel loro tepore, possiamo scegliere di chiudere alcune stanze ma dietro la porta ciò che siamo stati rimane lì. Il mio intento era fotografare le vostre case senza indiscrezione: catturare ciò che dentro un volto può creare il racconto di un ricordo. Perciò, per non essere invadente, vi ho chiesto di regalarmene uno.
Così, “Gift me a memory” è un dono inestimabile che ho ricevuto da ogni anima che c’è dietro ciascuno di questi ventotto visi. Ho vissuto quindici minuti di ventotto vite che non sono la mia. Grazie a voi ho fatto dei viaggi, mi sono laureata, ho pianto, mi sono ammalata, sono guarita, sono stata confusa, ho riso, ho provato vergogna, sono stata grata, mi sono innamorata, mi sono persa, ho lasciato andare, sono stata felice, sono stata triste, ho avuto paura, ho avuto coraggio, ho sentito il cuore esplodere in silenzio.
La mia parola è: Gratitudine".