Dove: Teatro Ambra Jovinelli
Quando: dal 3 al 14 aprile
Orari spettacolo: dal martedì al sabato ore 21:00 - domenica ore 17:00 - sabato 13 aprile doppia replica ore 16:30 e ore 21.00
Costo biglietti: da 17 a 33€
Dracula è prima di tutto un viaggio notturno verso l’ignoto. Non solo un viaggio tra lupi che ululano, grandi banchi di foschia e croci ai bordi delle strade. Ma è anche un viaggio interiore che è costretto ad intraprendere il giovane procuratore londinese Jonathan Harker, incaricato di recarsi in Transilvania per curare l’acquisto di un appartamento a Londra effettuato da un nobile del luogo.
Il giovane avvocato non immagina la sciagura che lo attende, ma immediatamente, appena ha inizio il suo viaggio, sprofonda in un clima di mistero e di scongiuri. È proprio in questo clima di illusione, di oscurità e paura che il giovane Harker verrà calato prima ancora di conoscere il Conte e quando si accosterà al cancello del Castello, come chi sopraggiunto nell’Ade comprenderà di essere finito in una tomba.
Ma il viaggio che compie il giovane Harker non si limita a quell’esperienza fatta di angoscia e paura. L’orrore di ciò che ha vissuto al Castello deborda e finisce con l’inghiottire tutta quanta la sua esistenza, diventa un’ossessione che contamina tutto ciò che ha di più caro, destabilizzando irrimediabilmente ogni certezza. Di questo contagio ne è vittima in primo luogo sua moglie Mina, a cui Jonathan inizialmente non ha il coraggio di raccontare quanto accaduto. È dalla lettura del diario redatto durante il soggiorno-prigionia di Jonathan al Castello che Mina viene a conoscere l’origine di quel malessere, che sembra essersi impossessato del suo giovane sposo e averlo mutato profondamente. Un malessere che come una malattia incurabile finirà per consumare anche lei. Una dimensione dove il buio prevarrà sulla luce, il chiarore ferirà come una lama lo sguardo, il cupo battere di una pendola segnerà il tempo del non ritorno, uno scricchiolio precederà una caduta e il silenzio l’arrivo della bestia che azzanna e uccide. Una realtà malata dove sarà impossibile spezzare la tensione e da cui sembrerà difficile uscirne vivi.
Bram Stoker (Clontarf, Dublino, 1847 - Londra, 1912) fu sin dall’infanzia molto cagionevole di salute, una condizione che favorì la sua fascinazione nei confronti della malattia e della morte. Un’amicizia lunga una vita con il grande attore inglese Henry Irving lo porterà al centro della vita teatrale londinese. Il suo capolavoro, Dracula (“Classici” Feltrinelli, 2011), fu scritto in sette anni dopo approfonditi studi sulla cultura e la religione dei Balcani e sulla figura storica di Vlad Tepes.