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"Urania d'agosto", la fantascienza della propria esistenza al Teatro Argot Studio


SARDEGNA TEATRO

presenta
URANIA D’AGOSTO

Primo Studio
dal 27 febbraio al 1 marzo
al Teatro Argot Studio

di Lucia Calamaro

regia, musiche e light designer Davide Iodice

con Maria Grazia Sughi e Michela Atzeni


spazio scenicoTiziano Fario | costumi Daniela Salernitano

aiuto regia Giusi Salidu

luci Loic François Hamelin | sarta Adriana Geraldo

 

Una donna matura scocciata, seccata, asociale, accanita lettrice notturna di Urania e fanatica della vita e opere degli astronauti, durante un isolatissimo agosto in città, soffre di un’estrema crisi di alienazione e comincia a confondere le cose. Poco a poco il suo spazio interiore, fratturato dall’insonnia, trasformerà lo spazio esteriore in spazio siderale in cui gli alieni strambotici delle sue letture possono apparire. Da questa stagione di lotta interiore uscirà profondamente trasformata.

 

Urania d’Agosto ha le qualità morali di un romanzo di formazione accidentale sviluppato su una figura amara, indecisa su tutto, delusa a prescindere, dove lo scandaglio dell’inazione e della crisi esistenziale, anche se sostenuti dal fermento della fantasia, vengono sempre traditi dalla caduta nel reale, che è più forte, più vasto, più tutto: “è l’impossibile, quello vero”.

 

Note di regia

Lavorare sulla scrittura di Lucia (Calamaro) fornisce un’esperienza intima, caotica e indocile come sono gli ingarbugli dei pensieri, il flusso irrisolto della psiche. Senza un filo narrativo, affiorano tratti densi di umanità e la riscrittura scenica verso la quale abbiamo proceduto si articola sulle modulazioni sentimentali di figure che abitano un universo di solitudine. Questo testo è un canto psichico, rappresenta lo sprofondamento esistenziale di Urania, una signora anziana, stra-lunata che galleggia nel suo cosmo personale, nell’interiorità negletta di una vecchiaia irretita dal tedio dell’esistenza. La scena è spazio medicale, dal colore azzurro di Urano, dove si dispiega la dinamica tra Maria Grazia Sughi – attrice cui il testo è dedicato, fervente fulcro di questo immaginario – e Michela Atzeni, coro corporeo e contraltare di un costante flusso di coscienza. Già presenze preziose di Sonnai, ho lavorato con loro per operare una sintesi del testo non prosastica ma poetica, in cui risuonasse espanso l’eco del vuoto siderale di un unico stato di coscienza. La metafora cosmologica funge come basso continuo; la casa è una stazione orbitante in cui i significati fluttuano. La solitudine dell’astronauta si rispecchia nella condizione ovattata e sbiadita dell’anzianità, in cui i contorni dei ricordi si illanguidiscono e la domanda di senso rimbomba scottante e insieme distorta.

D. Iodice


Teatro Argot Studio

Via Natale Del Grande, 27 | 00153 Roma

tel. 06/5898111

Orario spettacoli:

  • dal martedì al giovedì ore 20.30

 

Prezzo biglietti:

  • intero 12 euro
  • ridotto 10 euro
  • studenti 8 euro
  • tessera associativa 5 euro

 

Info e prenotazioni:

www.teatroargotstudio.com
info@teatroargotstudio.com