5 dischi Hip-Hop per i vostri allenamenti
In questi giorni di reclusione forzata stiamo certamente riscoprendo il piacere della lentezza: la lettura di un libro, cucinare le vecchie ricette della nonna, i giochi da tavola e poi le ora davanti a uno schermo a seguire serie tv e film. Dal momento che lo spostamento massimo che ci è concesso è di duecento metri per fare la spesa e buttare il pattume, abbiamo tutti improvvisato degli allenamenti in casa (sì insomma, quei due esercizi che fanno bene alla deambulazione, quella cosa che stiamo facendo per non impazzire e per sentirci apposto con la coscienza).
Per un buon allenamento però, non è importante soltanto la qualità degli esercizi, ma ancor di più quella della colonna sonora. Abbiamo pensato di suggerirvi cinque dischi utili per il vostro allenamento casalingo, e per questa settimana saranno tutti in stile Hip-Hop, ideale per caricarvi e farvi sfogare. La particolarità che accomuna i cinque album qui proposti risiede nel fatto che sono tutte opere d’esordio. Il Rap è un genere fresco, giovane, che ha necessariamente bisogno di fame e cattiveria, e proprio per questo le opere prime sono spesso fra le migliori degli MCs.
Buon ascolto e buon allenamento!
The Message, Grandmaster Flash and The Furious Five, 1982
Siamo nella preistoria dell’Hip-Hop; anche se, a dire il vero, il genere nato a New York in quelle feste dove giravano i dischi e si improvvisavano rime (i Block party) aveva già alle spalle quasi dieci anni. Fino ai primi anni Ottanta però era rimasto un genere talmente di nicchia dall’essere quasi del tutto sconosciuto al grande pubblico. Il disc-jockey Grandmaster Flash e i furiosi cinque MCs portano nelle casse della gente il degrado della vita nel ghetto, sporcando tematiche e sonorità di un genere che fino ad allora aveva più a che fare con feste e disco music che non con la denuncia sociale. Nella giungla urbana che sembra quella “Jungle fever” di Spike Lee, le strade sono ricoperte di vetri e puzzano, fra ratti e ubriachi, e per chi non ha soldi è impossibile scappare via.
It's like a jungle sometimes
It makes me wonder how I keep from goin' under
2Pacalypse now, Tupac Shakur, 1991.
Il nome di Tupac è leggenda per gli amanti del genere e non solo. Celebre l’album che lo ha consacrato “Me against the world”, considerato uno dei dischi Hip-Hop più importanti e belli di sempre, meno noto il disco di esordio. Shakur dimostrò subito le sue grandi doti per tecniche e liriche, oltre che per i testi profondi e non convenzionali, con tematiche sociali, politiche e religiose. Il brano più intenso e noto del disco è quell’omaggio alle giovani madri del ghetto, racconto di gravidanze indesiderate in età adolescenziale, quel “Brenda’s got a baby” che restò per settimane in classifica e nelle radio.
I hear Brenda's got a baby
But, Brenda's barely got a brain…
Illmatic, Nas, 1994
“Illmatic” è senza ombra di dubbio una delle pietre miliari della cultura Hip-Hop, uno dei dischi più influenti del genere (citatissimo anche dai rapper nostrani, ovviamente). Nasty Nas ha appena vent’anni quando esordisce nella scena col suo primo album, ed è subito storia. “Illmatic” racconta di rivalità fra gang, del degrado urbano delle periferie, quella di Queensbridge dove viveva ed era cresciuto. Nas eleva il Rap portandolo a livelli mai visti, con metafore, giochi di parole, figure retoriche e rime inaudite, il suo stile è inconfondibile e inimitabile.
Whose world is this?
(The world is yours, the world is yours)
Ready to die, The Notorious B.I.G., 1994
Il gigante gentile di Brooklyn è stato una meteora dell’Hip-Hop. “Ready to die” è l’unico disco pubblicato in vita, dal momento che morì in una sparatoria nel 1997 all’età di soli 24 anni. Il disco si apre con la nascita di un bambino, si sentono i primi vagiti del pargolo, mentre in sottofondo aumenta lentamente la musica e un affastellarsi di suoni fra la Sugarhill Gang, Snoop Dog, urla e spari. Infine la voce di Biggie ci dice che lui ha alcuni “big plans”. Ecco che incomincia a girare il disco sotto la puntina, e la sua voce si adagia sulle note con un flow unico, fra i più trascinanti di sempre. Anche se non intendiamo le parole è impossibile stare fermi. “Juicy” è uno dei singoli più famosi di Notorious, con quei campionamenti fra il jazz e l’R&B e quel video musicale che ci porta per le strade del borgo newyorkese di Brooklyn.
Remember Rappin' Duke? Duh-ha, duh-ha
You never thought that hip-hop would take it this far
Let’s get free, Dead Prez, 2000
Chiudiamo con un disco e un gruppo meno noto al grande pubblico. I Dead Prez sono un duo Hip-Hop dai forti contenuti sociali e politici. I due rapper si sono sempre battuti contro le discriminazioni razziali e per questo vengono spesso paragonati ai Public Enemy e ai N.W.A. “Let’s get free” è un lungo viaggio (69 minuti!) che accompagnerà tutto il vostro allenamento a suon di percussioni, rime e pezzi travolgenti. “Hip-Hop” è un brano dinamitardo, talmente forte e iconico da essere stato utilizzato per la sigla della serie documentaristica di culto “Hip-Hop Evolution” (prodotto disponibile su Netflix e consigliatissimo!).
It's bigger than hip hop
It's bigger than hip hop