Bronzini, gli ormai inutili centesimi diventano opere d'arte
Quante volte vi siete trovati in tasca o nel portafoglio quelle minuscole monetine di rame, comunemente dette bronzini, e non avete saputo cosa farci?
Dal 2018 la zecca italiana non conia più le monete da 1 e 2 centesimi, e la Commissione europea sta valutando se dismetterle, essendo molto più costosa la produzione del loro stesso valore (la fabbricazione di ciascuna moneta da 1 centesimo ammonta a 4,5 centesimi mentre quella da 2 a 5,2).
Il federiciano Castel del Monte e la Mole Antonelliana potrebbero sparire dalla circolazione, nel frattempo, un gruppo di giovani artisti (GB Group) assieme all’ormai affermato Pietro Ruffo ha ideato un progetto artistico di grande interesse, presso il Centro Internazionale d’Arte Contemporanea Sala 1.
Il progetto Bronzini, ideato e curato dal GB Group (fondato da Giordano Boetti Raganelli, Leonardo Gualco e Alessandro Giacobbe) in collaborazione con Sala 1, nasce per dare un ‘nuovo’ fine alla produzione artistica, che sarà in grado di espandere la sua influenza non solo nel tessuto culturale e sociale, ma anche all’interno di altri campi dell’esistenza umana, come l’economia e la politica.
La monetizzazione dell’opera d’arte nell’epoca contemporanea, e tutto quello che comporta, può essere usata come un medium artistico, ed è quello che i protagonisti di questa esibizione faranno. Gli artisti hanno sempre avuto un superpotere: la possibilità di emettere l’autentica delle proprie opere. Tramite una firma questi attribuiscono ad un qualsiasi oggetto un valore economico e culturale.
L’iniziativa è motivata dall’esistenza di alcune monete la cui circolazione danneggia il tessuto economico nazionale: come 1 e 2 centesimi. Tali monete sono causa di ingenti perdite economiche ogni anno, in quanto il costo di produzione, in alcuni paesi europei, supera il valore delle stesse. Inoltre la maggior parte di esse non vengono mai effettivamente usate, e questo arreca un ulteriore perdita economica allo Stato. Il progetto Bronzini intende quindi “trasformare” questo spreco nella creazione di opere d’arte, che avranno come materiale di produzione artistica esclusivamente i centesimi.
L’artista sarà lieto di ‘cambiare’ la sua opera con l’esatto ammontare di denaro utilizzato per la creazione di questa. Quindi, le opere non verranno vendute, ma ‘cambiate’, ovvero una scultura composta da 396,78 centesimi di euro in bronzini, sarà scambiata esattamente con 396,78 centesimi in banconote o bonifico.
Fino al rilascio dell’autentica, che avverrà non appena avvenuto il cambio di denaro, l’artista decide deliberatamente di non considerare questi centesimi come un’opera d’arte. Conseguentemente quella stessa opera otterrà un valore economico comparabile agli altri lavori prodotti dall’artista, ossia il suo valore cambierà, diventando quantificabile in quanto opera d’arte. Un vero “Risk-Free Investment”!
Un catalogo digitale della mostra, a cura della Sala 1 e GB Group, sarà disponibile a richiesta.