Guarda bene, è Borromini!
Tra l'intero patrimonio del Borromini a Roma, un'opera in particolare ben rappresenta la mente geniale dell'architetto che, come cita Carlo Giulio Argan, "inverte spesso la funzione della prospettiva, servendosene per ridurre, invece che per protrarre lo spazio".
"La Colonnata", nota appunto come "La Prospettiva", fu costruita 365 anni fa nei giardini del Palazzo Capodiferro, oggi sede del Consiglio di Stato. L'edificio custodisce anche una delle collezioni più importanti del barocco italiano: la Galleria Spada. Già dall'atrio, dalla facciata interna riccamente decorata, si possono intravedere gli archi, però è soltanto davanti all'opera che arriva il colpo di stupore.
L'illusione ottica che rende monumentale la statua del guerriero – alta come un bambino – è il risultato di una serie di fattori millimetricamente studiati. L'architetto, all'età di cinquantaquattro anni, ormai dominava le tecniche della prospettiva e per quest'opera si è avvalso della sua ingegnosità per riuscire a raggiungere una considerevole profondità di campo in un'area lunga solo nove metri.
Il segreto è quindi che il Borromini ha impiegato la tecnica in cui vari piani convergono verso un punto di fuga unico, in questo caso il guerriero. Ma per arrivare in fondo, l'occhio necessita di meglio communicare con il cervello. Le doppie file di colonne man mano si rimpiccioliscono e si avvicinano quasi diagonalmente tra di loro. In concomitanza, il pavimento in mosaico a scacchiera sale; anche se in realtà è una rampa con una pendenza di un metro. L'illusione si completa con gli ultimi gradini che formano la base della statua.
Meravigliarsi con la matematica dell'architettura barocca nel XXI secolo rende l'opera del Borromini ancora più rispettabile. E se potesse tornare dal passato e riguardare la sua Colonnata, libero dalle congetture di chi l'ha commissionato, parlerebbe di una esperienza di scienza pura, di una mente ancora non scollegata dalla (folle) natura dell'uomo.
La domanda che gli porrei riguarderebbe all'incidenza della luce. Nella mia piccola osservazione ho constatato che la Prospettiva si affaccia a Nord. Sotto l'ombra dei palazzi circostanti, l'unica "finestra" di luce si aprirebbe nelle prime ore del pomeriggio, dipendendo ovviamente delle stagioni. Nel momento in cui ero davanti all'opera, un raggio di sole scendeva diagonalmente a sinistra, quasi raggiungendo lui, l'unico punto di fuga. Quindi, caro maestro, avreste voluto vedere il tuo piccolo guerriero divenire il grande Dio Sole?