La postmodernizzazione di Cinecittà
Gli anni d'oro, gli anni del quasi abbandono, gli anni della privatizzazione, gli anni della rinascita e, adesso, l'era della ripubblicizzazione. Dopo essere stata riacquistata dallo Stato a luglio scorso e in seguito alla fusione tra l'Istituto Luce e gli Studios, Cinecittà si presenta al futuro.
Il percorso per rendere Cinecittà competitiva a livello internazionale è stato delineato: più produzioni in partnership con la Rai insieme ai fondi provenienti della nuova legge del Cinema.
Ma come garantire che il mercato cinematografico scelga proprio Cinecittà?
"Prima di tutto, adeguare le tecnologie e i teatri di posa all'esigenza della produzione. La stessa cosa per i laboratori di suono, che stiamo facendo e che già sono a buonissimo livello. Il secondo aspetto è quello di poter offrire, non dico dei prezzi competitivi a quello che è il mercato, ma aumentare la capacità di servizio, rispetto ai listini che noi pubblicheremo. Noi siamo una società pubblica, non dobbiamo dare dividendi a nessuno, tutto quello che entra verrà reinvestito nella manutenzione ordinaria e straordinaria e nuove tecnologie. Quindi, è la qualità quella che ci deve posizionare di più", ha dichiarato a L'Amletico il direttore dell'istituto Luce-Cinecittà, Roberto Cicutto.
Il progetto Cinecittà Futura prevede appunto nuove produzioni nel 2018. La serie televisiva "Il nome della Rosa", in collaborazione con Rai Fiction, è una delle novità. Cicutto ha anche confermato l'interesse di Netflix e che probabilmente "The New Pope", la nuova serie di Sorrentino, sarà girata a Cinecittà.
Il piano 2018-2022 annuncia anche la costruzione di 2 nuovi grandi teatri di posa, uno dei quali 4.0 (interamente dedicato al sistema di Motion Picture e alle produzioni in Realtà Virtuale e ai videogame) e la ricostruzione del teatro 7, danneggiato durante la Seconda guerra. L'archivio fotografico di Cinecittà, con oltre 5 milioni di fotografie, sarà preservato nel Museo Italiano dell'Audiovisivo e del Cinema, insieme alle pellicole che hanno ben raccontato la storia dell'Italia. Novità anche nell'allestimento di "Cinecittà si mostra" e lo slancio dell'ente nella sfera del videogame con il "Game Hub".
Un futuro che non esisterebbe senza la preservazione della memoria. Camminare lungo i set che ricreano un borgo settecentesco, il grande tempio di Gerusalemme o Roma Imperiale ricorda la maestà di Cinecittà, da sempre in grado di generare la magia che rende unica e incomparabile l'arte cinematografica.
Magia che ha trovato dimora per anni nel mitico teatro 5, la "seconda casa" di Federico Fellini. Lui, che come nessuno ha saputo ritrarre la dolce vita e le trasformazioni dell'Italia, è ancora oggi fonte di ispirazione per il mondo del cinema. Non a caso, una grande mostra percorrerà l'Italia nel 2020, anno del centenario della nascita del regista. Tutta l'opera del Maestro verrà restaurata e ristampata, in pellicola e in formato digitale. Solo così, con la memoria consolidata, Cinecittà potrà tornare a splendere come negli anni d'oro.