La seconda estasi del Bernini
Le esperienze mistiche dei santi e le loro visioni del divino sono state uno dei soggetti maggiormente raffigurati nell'arte sacra barocca. Il tema dell'estasi, in particolare, ha trovato nell'opera di Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) la sua massima espressione figurativa.
È nota la scultura di santa Teresa d'Avila in estasi che Bernini realizzò per il cardinale veneziano Federico Cornaro tra il 1644 e il 1652 durante il pontificato di papa Innocenzo X.
La scultura della santa, o meglio il gruppo scultoreo realizzato in marmo e bronzo, si trova nella chiesa barocca di Santa Maria della Vittoria. La chiesa, costruita agli inizi del XVII secolo, è situata in via XX Settembre in prossimità dell'incrocio con largo di Santa Susanna.
Il gruppo scultoreo è posto nella cappella della famiglia Cornaro, ed è tutt'uno con essa: avendo voluto lo scultore dare all'insieme una impostazione scenografica.
A teatralizzare la scena dell'evento contribuiscono anche gli accorgimenti luminosi ideati dal Bernini. La luce proveniente dall'alto, attraverso una finestra invisibile e poi guidata dai raggi metallici dorati sullo sfondo, sembra avere un'origine soprannaturale quando illumina Santa Teresa e l'angelo che le trafigge il cuore con un dardo.
Teatrale è anche la presenza di personaggi della famiglia Cornaro raffigurati mentre assistono alla scena da due palchetti.
Meno nota, anzi quasi sconosciuta, è la scultura di un'altra estasi realizzata nel 1674 dallo stesso Bernini, quasi ottantenne: è l' Estasi della Beata Ludovica Albertoni custodita in San Francesco a Ripa, chiesa fondata nell' XI secolo e rinnovata agli inizi del XVII.
Ludovica Albertoni, terziaria francescana vissuta a Roma dal 1474 al 1533, fu beatificata nel 1671 anche per le visioni mistiche di cui aveva avuto esperienza. Nello stesso anno, la famiglia Altieri decise di dedicarle un altare nella cappella di famiglia nella chiesa di San Francesco.
Nonostante lo spazio della cappella sia molto ridotto, Bernini è riuscito comunque a creare l' effetto scenografico già sperimentato nella Cappella Cornaro; al centro la figura della beata è stesa su un letto finemente ricamato nel marmo e due pareti molto inclinate fanno da quinta allo spazio dove è inserita.
A complemento dell'effetto scenografico, la parete di fondo è arretrata per nascondere due piccole finestre verticali così da creare una illuminazione radente che, rischiarando la superficie candida della statua, la rende visibile nella penombra della cappella.
Quest'opera risolve il tema dell'estasi cristiana con forme più semplici e sobrie rispetto a quelle rese nell' Estasi di santa Teresa d'Avila; qui traspare il più incisivo sentimento religioso delle ultime produzioni di Bernini, dove nella precedente estasi sembra prevalere in lui l'intenzione di trasfigurare l'intensità emotiva in un rapimento quasi erotico.