Live dei Max Carnage a Strike C.S.O.A del 12/01/2018 + release party nuovo disco “Schifo Vendesi”

Il 12 gennaio al C.S.O.A Strike si è tenuto un concerto organizzato dalla "ÙA dischi e fumetti" con LVTN, Carlos Dunga e i Max Carnage che hanno presentato il loro nuovo disco "Schifo Vendesi", un LP 12" one side. Aprono i LVTN, un trio romano, con il loro evocativo, tagliente, emozionale e oscuro crossover tra post-hardcore nichilista, screamo disperato, doom cimiteriale, marciume crust e rarefatte atmosfere black da tragedia greca; seguono i Carlos Dunga, spassoso quartetto fastcore trash punk da Firenze; a chiudere i Max Carnage, storico quartetto romano punk-powerviolence-trash metal-peli-sudore-macello attivo dal 2003.

I loro live sono, in certi modi, come la loro musica: sfrenati, genuini, grotteschi e consapevolmente eccessivi, con un cantato che spazia da scream e growl a molti altri versi ed espressioni vocali uniche, tipiche del cantante. Aprono il concerto con la traccia “intro” del loro nuovo disco “Schifo Vendesi” prodotta da Charro, un beat dalle sonorità tipicamente hip-hop con tanto di scratches di Dj Snifta (Romaunderground crew), un intro che ha nulla a che vedere con quello che accadrà poco dopo. Il live inizia a stecca, Leo (il cantante) si lancia letteralmente addosso al pubblico – non c’è palco, pubblico e gruppo sono alla stessa altezza.
I pezzi raramente superano il minuto, il livello di caciara, pogo e stage diving cresce esponenzialmente (in un momento ci sono state contemporaneamente 3 persone che nuotavano sopra le nostre teste), Leo si spoglia fino a rimanere in mutande, si tuffa da un tavolino sulla folla e invita il pubblico a levarsi le scarpe per essere più libero, per fare più caciara, per lasciare che i corpi si incontrino con il sudore, i peli e che le emozioni fluiscano
libere come in un rituale catartico collettivo!

La scaletta è lunga e comprende sia i pezzi nuovi che quelli più storici, come "Pretofiliac", una storia di chierichetti pretofili che si inchiappettano i preti, o "Caco Nel Seggio", un invito quando si è chiamati alle urne. I loro pezzi contengono sonorità che un po' fanno pensare a Bones Brigade, Infest, Charles Bronson e Spazz, ma con numerose contaminazioni. Alcune di queste sono riconducibili al punk californiano degli anni '90 o al trash metal degli anni '80. A tratti sembrano una versione più punk dei Macabre o dei Napalm Death.

A fine concerto ho acquistato il loro disco in copia vinilica uscito per ÙA!, un'etichetta D.I.Y. che si occupa di produzioni di dischi e fumetti e, parallelamente, anche di promozione live attraverso l'organizzazione di festival e concerti di musica indipendente. Il disco contiene al suo interno l'albo a fumetti originale “Ippocrate e Jones acquistano i prodotti” scritto, disegnato ed inchiostrato da Dr. Pira, mentre la cover artwork e i ritratti interni sono del pittore Luca Grimaldi, ex membro e uno dei fondatori della band.

Il tema del disco è la mercificazione di ogni cosa e il commercio (reale e virtuale) ad ogni costo: da qui il nome del disco. Un tema che viene ripreso sia dall’artwork che dall’albo a fumetti, oltre che naturalmente dai pezzi e suscita interrogativi come "se l'intrattenimento è sempre più una forma di controllo, vedremo nel futuro i poliziotti ballare?".

Si avvicendano riflessioni sull'annullamento dell'ego, sul nichilismo, sulla sovrappopolazione, sulla sublimazione della cultura pop e trash. Affreschi allucinanti che riguardano il futuro dell'umanità e dei rapporti sociali, della droga legale ed illegale, della cultura e della divulgazione del sapere, dei social media e di internet. Visioni che preannunciano il crollo di ogni forma di ideologia, di ogni credo religioso. E poi buchi neri, versi animaleschi, suore, verginità, apps, bong, suicidi e apocalissi imminenti.