Moderat + Ellen Allien: L’elettronica berlinese incontra gli spazi post-industriali dell'Ex Dogana
Data: 14/07/2017
Prezzo: 30€
Siamo a Roma, alle porte del quartiere San Lorenzo, ma basta un po' d’immaginazione e sembra di trovarsi nella Berlino dei club underground, dei casermoni dismessi e degli ampi spazi nei quali godere a pieno di un’atmosfera fredda e post-industriale.
Similitudini a parte, il complesso dell’Ex Dogana si presenta come una location perfetta per ospitare due esponenti della scena elettronica minimal e techno berlinese: da una parte il progetto Moderat, dall’altra la dj Ellen Allien.
Apre la serata il gruppo composto da Sascha Ring, aka Apparat, e dal duo dei Modeselektor, proponendo un inizio morbido ed etereo con il pezzo “Ghostmother”, per poi passare subito a scaldare il pubblico con i bassi insistenti di “A New Error”.
Il battere della cassa non accenna a spegnersi e continua a far ballare la folla con “Running”, arricchita dal remix di Âme, per poi lasciar spazio alla più distesa “Eating Hooks”, traccia d’apertura del loro ultimo album, uscito ormai lo scorso anno (anche in questo caso l’esecuzione è piacevolmente completata dall’ipnotico remix del produttore Siriusmo).
Un’incipit altalenante quello del progetto tedesco, ma più che prevedibile dato che il loro punto di forza è proprio il saper giocare sapientemente con i contrasti. Un perfetto compromesso tra armonie limpide, soavi e malinconiche, e suoni a volte eleganti, minimalisti, altre volte più corposi e taglienti.
Nel loro sound è comunque ben nitida l’ombra di un passato da raver e frequentatori selvaggi della scena techno underground berlinese, ma la musica dei Moderat va oltre quei break micidiali e acidi a favore dell’armonia, dell’emozione e di ritmi più distesi e moderati.
Ai loro concerti c’è sempre più gente, che con molta probabilità si è appena affacciata al mondo della musica elettronica astratta e della techno, che non ha mai passato ore a ballare in un club o in un ex fabbrica ai limiti della periferia, che non sa nulla degli albori della scena musicale elettronica degli anni 80 e 90 di Berlino, di Detroit e di Chicago; questa però è la grande sorpresa della musica, ed è nella bravura di alcuni artisti il trovare un punto d’unione tra mondi musicali completamente diversi tra loro, unendo così persone con gusti differenti.
La metà del concerto è scandita dagli echi di “Rusty Nails”, uno dei loro pezzi di maggior successo e più rappresentativi della loro carriera e del loro stile musicale, dove la voce impersonale e malinconica di Ring incontra epiche melodie e suoni futuristici.
Le persone chiudono gli occhi e si lasciano trasportare in mondi lontani e astratti.
Le luci delle auto sulle corsie della tangenziale, i treni che passano sulla vicina ferrovia, gli aerei che sorvolano la città, l’ambiente freddo e industriale, sono tutti elementi che si sposano perfettamente con la musica del trio tedesco e che rendono il piazzale dell’Ex Dogana un luogo più che adatto ad un evento di questo genere.
Il live procede fluido e intenso finché, con la cassa profonda di “Milk”, i cori di “Bad Kingdom” e gli echi di “Intruder”, è tempo per i Moderat di chiudere il loro show audio-visivo (i loro visual infatti rimangono sincronizzati perfettamente con ogni pezzo e risultano sempre ben curati a livello grafico e creativo).
Uno show che è l’ottima anticipazione di uno dei dj set techno più trascinanti ed emozionanti del genere, quello della regina dell’elettronica Ellen Allien.
Con quasi trent’anni di attività alle spalle, e oramai alla soglia dei 50 anni, Ellen infuoca l’angusto e buio (ma non per questo meno fascinoso) spazio dell’Ex scalo per quasi 4 ore di set, e si conferma come uno degli ospiti più apprezzati del complesso industriale dell’Ex Dogana.
L’entusiamo che dimostra dietro la consolle è travolgente e il pubblico romano assorbe a pieno quest’energia scatenandosi fin oltre le 5 di mattina.
La serata dunque si conclude alle prime luci dell’alba, stremati, ma più che soddisfatti di aver sentito e vissuto quest’atmosfera berlinese in un luogo così suggestivo e dal forte spirito underground, nel cuore di Roma.