Morena e Rebibbia: dialogo tra periferie
Luogo: Ex-Dogana
Sull’ estate romana torna a soffiare Venti d’ estate, una serie di incontri (per l’ esattezza 20) curati dall’ associazione Doppio Ristretto. Per il secondo anno consecutivo la rassegna di eventi estivi riempie il giardino della Casa Internazionale delle Donne, dal 4 Luglio al 4 Agosto 2017, attraverso i quali verranno trattati numerosi argomenti di interesse attuale. Solo per Martedì 18 Luglio, la serata dedicata alle periferie della città eterna si è tenuta negli ampi spazi dell’ Ex Dogana, zona San Lorenzo, per riuscire ad accogliere l’ elevato numero di spettatori interessati ad un incontro così particolare e suggestivo.
La serata, intitolata “Morena e Rebibbia: dialogo tra due periferie”, vede come ospiti speciali Ascanio Celestini (attore teatrale) e Michele Rech, aka Zerocalcare (fumettista), il tutto coadiuvato dalle domande calzanti – spesso scomode – del direttore di Radio 3, Marino Sinibaldi.
Ascanio, da grande professionista teatrale, racconta del suo quartiere (Morena) utilizzando aneddoti molto divertenti sui suoi “vicini di casa”: i Casamonica; mentre Zerocalcare ci parla della sua amata Rebibbia, tra cui l’ immancabile racconto del Mammut. Si narra infatti che proprio in questo quartiere periferico siano stati ritrovati i resti di un Mammut di circa 200 mila anni fa.
L’ autore teatrale definisce le due periferie come due entità inesistenti, dove sembra non succedere mai niente, non solo a Roma, ma nelle periferie di tutta Italia. “Non ci sono marciapiedi, i muri si fanno come ti pare, senza regole. La periferia, per chi vive al centro città, non esiste e quelli che non vivono al centro non vivono in nessun posto.” Ascanio continua il discorso facendo sorridere il pubblico con qualche altra battuta: “Andiamo a Roma? E arrivi a Cinecittà. Da Cinecittà: andiamo a Roma? E arrivi a San Giovanni. Vivi a Roma ma Roma non arriva mai!”
L’ impressione che nasce dal dialogo è che la periferia esista solo quando ci sono eventi negativi che scandalizzano l’opinione pubblica, come l’assassinio di una prostituta, uno stupro o magari uno spettacolare funerale dei Casamonica (come quello recente in cui è stato utilizzato un elicottero!). Come affermava il cantore assoluto della periferia, Pierpaolo Pasolini, “la periferia è nei luoghi sconfinati dove credi che la città finisca, e dove invece ricomincia, nemica, ricomincia per migliaia di volte”.
Il fumettista invece, molto timido, inizialmente ha difficoltà a stare davanti ad un pubblico così numeroso, ma dopo una serie di aneddoti su Rebibbia si sblocca ed i dialoghi si fanno molto divertenti e coinvolgenti per il pubblico.
Ci racconta un esemplificativo e tragicomico aneddoto accaduto nel suo amato quartiere Rebibbia:
“Un giorno un rapinatore si presenta da un negoziante con un molosso feroce, questi chiama le guardie, le guardie arrivano, quello slega il molosso, le guardie scappano, poi però tornano con un lazo e acchiappano il molosso legandolo ad una ringhiera. Troppo alto però, e quelli del quartiere tentano di slegarlo, ma una guardia tira fuori la pistola intimando di non toccare: il molosso finisce per impiccarsi da solo. Conclusione, la gente di Rebibbia ha cominciato a tirare di tutto contro le guardie, che sono riscappate.”
Zerocalcare, concepisce la periferia come un luogo che non dà alcun senso di appartenenza ed è proprio ciò a rendere l’ uomo che ci abita più libero, lontano dai vincoli e dagli ambienti chiusi del centro città, che a lungo andare possono indurre l’ individuo a vivere in una sorta di gabbia.
I dialoghi si spostano poi in campo politico e conclude uno scatenato Zerocalcare:
“Sono almeno 15 anni che ci dicono che tu campi demmerda perché ce so’ gli immigrati, ma non è vero, sono notizie completamente false. A Rebibbia, nelle case popolari, so’ tutti italiani. Ma le cose che oggi dice il candidato del centrosinistra, ‘aiutiamoli a casa loro’, 15 anni fa le diceva Forza Nuova, ma nessuno se lo ricorda.”
La cosa che sorprende il pubblico è che, pur parlando di due realtà periferiche molto diverse tra loro, vi sono tuttavia molte problematiche in comune; e risulta difficile trovare soluzioni a problemi così radicati nelle periferie, se non con una presa di coscienza civile di ogni singolo cittadino nel riuscire a migliorarsi e migliorare ciò che lo circonda.