"Mezé Bistrot": Sapori Mediterranei
Civico 9B. Il numero è impresso su di una mattonella di ceramica e contornato da splendidi fiori. Si è di fronte a Mezé Bistrot: due ampie vetrate inquadrano il locale, due occhi che puntano verso il Vicino Oriente. Una tenda rosso porpora richiama la Mesopotamia, i Fenici e i molluschi dai quali il colore è ricavato; si inizia a respirare aria di mare. Rievoca le zone balneari anche il bianco lattiginoso delle pareti interne. L’arredamento è sobrio e mai eccessivo: una lampada ornata da motivi arabeggianti e qualche mattonella decorata delineano un ambiente che ricorda l’Asia occidentale, ma senza una ricerca ossessiva di provare a ricreare luoghi legati alla cucina etnica che viene proposta.
L’interno risulta spazioso e luminoso, i tavoli sono ben disposti e non si fatica ad arrivare al proprio posto; vi è inoltre la possibilità di sedere al tavolo sociale: un momento di condivisione che non guasta.
Riguardo al menù, l’offerta è varia e stuzzicante. Le portate di dividono in antipasti e piatti principali. Per iniziare ci viene consigliato il babaganush (una crema di melanzane) e l’homous (una crema di ceci), a cui abbiniamo delle felafel (piccole polpette a base di ceci) e degli involtini di melanzane, e proseguiamo il desinare con il riso basmati.
Nonostante le stoviglie in cui vengono presentate le portate siano raffinate – e a prima vista le pietanze sembrino prelibate – la qualità non è il massimo, e nemmeno la quantità.
Il prezzo dei piatti appare sproporzionato rispetto a ciò che viene offerto: sei euro per un piattino di crema di ceci sembra esagerato. Ciononostante, il conto non è eccessivamente salato: venti euro a testa per un antipasto, un piatto principale e vino della casa (senza però gustare il dolce).
Gradimento: 5.5/10
*v. fonti in calce