"Citazioni Pratiche" a Palazzo Altemps: Fornasetti riesce nel mix tra moderno e antico
Durata della visita: 1h30-2h
Periodo: fino il 6 Maggio 2018
Costo biglietto: 13€ intero; 8€ ridotto
Dalle antiche e preziose stanze di Palazzo Altemps risuonano note piuttosto intonate di una canzone contemporanea ben arrangiata. Ad accordare i due tempi diversi sono le innumere opere di Fornasetti che danno vita alla mostra Citazione Pratiche.
Sono 27 installazioni realizzate da oltre 800 pezzi di Fornasetti, che hanno cambiato profondamente la percezione della collezione permanente e celebrano il ventennale di apertura al pubblico del museo romano. Già sul cortile troviamo le prime opere moderne contrapposte alle sculture e all’architettura cinquecentesca.
Al piano di sopra, di fianco ad una classica statua di marmo raffigurante un guerriero seduto, è stata posata una chitarra elettrica ritraente un derrier allo stile fornassetiano. Sembrerebbe folle ma è assolutamente plausibile immaginare quest'uomo di pietra nelle vesti di una rock star che riposa dopo un concerto.
Nello stesso piano si accede alle stanze ad hoc dedicate al particolare mondo di Piero Fornasetti: pieno di lettere, insegne e disegni che raccontano il divenire di questa icona del design italiano. Eccentrico e geniale, Fornasetti diceva: “A chi mi chiede lumi per apprendere il design, questo strano mito dei nostri tempi, rispondo: andate a scuola di nudo, questa è la scuola in cui apprendere il design”.
Questa citazione è stata messa appunto nella stanza della Afrodite cnidia, il primo nudo femminile dell’arte greca arrivato a noi grazie alle copie romane, tra cui questa risalente al VI secolo. L’opera di Fornasetti che dialoga con la statua ritrae una Afrodite un po’ più coperta, diciamo, con un ritratto in mano, avvolta da mille fiori colorati.
Non sempre è facile – neanche ovvio – oltrepassare i clichés e far dialogare l'arte moderna e l'arte antica. Il buon riuscire in questa impresa dipende, certamente, della sensibilità che si ha per disfare le incomprensioni inerenti ai discorsi storicamente divergenti. Però, bisogna anche avere un elemento moderno di personalità consolidata per contrastare la durezza granitica delle statue antiche. E qui le invenzioni artistiche del bureau milanese sono di inestimabile valore aggiunto. E non è tutto.
Per arrivare all’apice della mostra si deve scendere al seminterrato. Laggiù la perla del Palazzo parla da sé. Prima si intravede il piccolo foyer, per poi lasciarsi incantare dal soffitto affrescato nell’Ottocento. L’Altemps-Goldoni è stato per ben 400 anni, fino il 1984, uno dei teatri privati più pregiati di Roma. Adesso è lo scenario per l’opera Don Giovanni, ricreata dalla casa milanese con esibizioni a Milano e Firenze. A Roma, ahimè, non ci sarà per ora una tappa, però è possibile guardare il making of e i costumi dell’opera prodotta da Fornasetti rispettando l’anteprima del 29 ottobre 1787 a Praga.
In questo ambiente unico si trova anche la riproduzione dell’originale del fortepiano del 1782, custodito a Salisburgo, e utilizzato da Wolfgang Amadeus Mozart per comporre l’opera. Realizzato da Paul McNutty, tra i migliori produttori di copie di strumenti antichi, il fortepiano è di estetica fornasettiana con decori di serigrafia dipinta a mano su legno. Chissà se il giovane Mozart l’avrebbe suonato, come fece nel lontano maggio del 1770, proprio in questo teatro?