"Suburbicon": La concezione politica di Clooney dell'America di ieri e di oggi

Regista: George Clooney

Anno: 2017

Durata: 104m

Genere: Poliziesco; Drammatico

Alla 74esima mostra del Cinema di Venezia George Clooney presenta "Suburbicon"; una black-comedy riadattata da una sceneggiatura dei fratelli Coen, risalente agli anni della loro opera d'esordio "Blood Simple" (1984).
Sono passati più di 30 anni dalla prima stesura e senza alcun dubbio l'opera ha intrapreso un percorso completamente discordante dall'ispirazione originale, pur conservando elementi inconfondibili della poetica coeniana: l'impostazione del film riflette la sua duplice paternità coniugando intrecci funambolici e un marcato didascalismo, ironia grottesca e satira politica, cinismo ed etica.


Nella ridente cittadina di Suburbicon, composta da villette a schiera e giardini curati, regna la quiete. Le persone che la popolano si mostrano compiaciute dell'ordine ovattato che le circonda. Tutto cambia quando il quadretto idilliaco viene turbato da una nota disarmonica che farà vacillare l'omogeneità del meccanismo: una famiglia afroamericana. Dal momento del loro trasferimento, infatti, si verifica una climax di eventi violenti che attiverà a sua volta reazioni quali odio e intolleranza, tutte riversate sull'agente esterno, come in un grande sistema immunitario.

La riflessione di Clooney si sofferma proprio sulla parzialità di questo giudizio (o meglio pre-giudizio) mostrando allo spettatore due vicende autonome, caratterizzate da uno stile registico e toni differenti. Da una parte la cinepresa si sofferma sui Lodge, tipica famiglia borghese che rinchiude le proprie brutture tra le mura domestiche, trattando l'intreccio movimentato con ironia e buone soluzioni visive (apprezzabili le ombre deformanti di stampo espressionista che si stagliano sul muro e l'utilizzo diffuso del color pastello). Dall'altra parte fotografa, con più sobrietà (e forse pigrizia), le persecuzioni subite dai nuovi arrivati afroamericani, diversi ma innocenti.
I personaggi delle due gemelle (interpretate da Julianne Moore), una bionda e una mora, portano avanti il dualismo che struttura il film e costruiscono un gioco di specchi che non riflettono mai l'immagine che ci si aspetterebbe.  Matt Damon, invece, che veste i panni di Gardner Lodge (marito di una delle sorelle) svolge il ruolo di inetto impacciato, tanto caro ai Coen, che complica una situazione di per sé già intricata. George Clooney, in questo senso, è abile ad organizzare il susseguirsi delle situazioni come fosse una eco sempre più distorta e lontana dalla voce iniziale.

L'unico ponte tra le due famiglie d'America e tra le due vicende parallele è costituito dai loro figli, ancora non influenzati da uno sguardo socialmente determinato. Per il resto i due nuclei narrativi si evolvono senza intersecarsi, come se fossero legati da un filo invisibile, due caratteri distinti della stessa personalità deviata.
Questa divisione costituisce il lato interessante ed anche la debolezza di "Suburbicon": la seconda sezione del film, in particolare, propone un eccessivi moralismi che sottragono potenza emotiva e dissacrante alla narrazione, riducendola ad una forma per veicolare in maniera efficace le idee politiche di Clooney.

È estremamente ingiusto paragonare "Suburbicon" al lavoro dei Coen ma è altrettanto difficile non considerare che Matt Damon non è divertente quanto il Brad Pitt di "Burn After Reading", la sceneggiatura non è solida come quella di "Fratello, Dove Sei?", la regia non è incisiva come quella di "Fargo", perchè, anche se Clooney è riuscito a catturare la nostra attenzione, probabilmente avremmo preferito vedere un film dei fratelli del Minnesota.

Gradimento Autore: 6.2/10 (Interpretazione: 6/10; Regia: 6.5/10; Scenografia: 6/10)

Gradimento Amletico*: 6.1/10

Attori principali: Julianne Moore (Margaret); Matt Damon (Gardner); Oscar Isaac (Roger); Josh Brolin(Mr. Irving); Glenn Fleshler (Ira Sloan); Leith M. Burke (Mr. Meyers) Paese: USA

Uscita nelle Sale: giovedì 14 dicembre 2017

*Media tra gradimento del pubblico, critica e autore


*ALTRE RECENSIONI

MoviePlayer (3.5/5)

IMDb (5.0/10)

Comingsoon (3/5)