Vigdis Hjorth racconta la famiglia e altri animali
Casa editrice: Fazi Editore
Traduttrice: Margherita Podestà Heir
Edizione: 2020
Pagine: 374
Eredità di Vigdis Hjort affronta la complessità e la profondità delle dinamiche familiari. Quattro fratelli devono accordarsi per spartire equamente i lasciti dei genitori ma ciò che le contese patrimoniali nascondono e allo stesso tempo contribuiscono a svelare è la presenza di un'eredità molto più ingombrante e dolorosa: l'impronta inesorabile che l'infanzia e i rapporti con i genitori imprimono sul destino dei protagonisti.
Narrando con lucidità e durezza una storia familiare ambigua e perversa, Hjort pone una domanda semplice e fondamentale: gli esseri umani sono animali? A guidare la loro vita è la ragione o esclusivamente la passione degli istinti e dei bisogni? E soprattutto, è possibile il perdono qualora chi dovrebbe amarci più di ogni altro sembra cedere a tali istinti dimenticando cosa sia un essere umano?
Come in ogni grande narrazione, tra le righe di Eredità scorgiamo il profilarsi di questioni essenziali e universali che interrogano anche noi stessi e le nostre vite. Estraneo a qualsiasi dogmatismo, il libro di Hjort non fornisce risposte definitive: piuttosto mette continuamente in discussione ciò che afferma, coinvolgendoci nella narrazione in prima persona della protagonista e rendendoci partecipi dei suoi pensieri più intimi.
Una risposta però, che è anche una speranza, questo libro la dà: "la famiglia non è tutto", dichiara la protagonista Bergljot in un passo del racconto che ha il sapore di una rivelazione. La famiglia non è tutto e si possono sempre trovare degli amici con cui condividere la vita. Un inno all'amicizia. Eredità è anche (e soprattutto?) questo.