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10 capolavori svelati: William Kentridge a Roma

  • Teatro Argentina 52 Largo di Torre Argentina Roma, Lazio, 00186 Italy (map)
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William Kentridge a Roma: Salvatore Settis

Il grande fregio Triumphs and Laments allestito dall’artista sudafricano William Kentridge sul muraglione del Tevere fra Ponte Sisto e Ponte Mazzini è forse la più monumentale e meglio riuscita fra le opere d’arte pubblica degli ultimi anni in Europa (è lungo 550 metri, e di altezza variabile, fino a 10-12 metri). Eppure si tratta di un’opera fragile, effimera, che nel giro di pochi anni sparirà inghiottita dagli agenti naturali (e da inquinamento) che progressivamente anneriscono i blocchi di travertino del muraglione. Perché un artista sudafricano (che ha recentemente ricevuto all’Accademia dei Lincei il Premio Feltrinelli per le Arti Figurative) ha scelto questa modalità rappresentativa, monumentale ed effimera al tempo stesso? Perché a Roma? Come (con quale stile, con quale repertorio di temi e di figure) ha composto il suo fregio? Con la sua storia millenaria, Roma può ancora ispirare l’opera di un artista che viene da tanto lontano?

Salvatore Settis ha diretto a Los Angeles il Getty Research Institute (1994-99) e a Pisa la Scuola Normale Superiore (1999-2010). E’ stato presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali (2007-2009) e tra i founding members di European Research Council (2005-2011). Visiting Professor in varie università europee ed americane, è stato Warburg Professor all’Università di Amburgo, ha tenuto a Oxford le Isaiah Berlin Lectures e alla National Gallery di Washington le Mellon Lectures, ha avuto la Cátedra del Museo del Prado a Madrid e poi la Cattedra Borromini nella Università della Svizzera Italiana (Lugano-Mendrisio) ed è Distinguished Fellow dell’International Observatory for Cultural Heritage, Columbia University. Dal 2010 è presidente del Consiglio Scientifico del Louvre. I suoi interessi di ricerca includono temi di storia dell'arte antica (Saggio sull'Afrodite Urania di Fidia , Pisa 1966; La Colonna Traiana , Torino 1988; Laocoonte. Fama e stile , Roma 1999; Le pareti ingannevoli. La Villa di Livia e la pittura di giardino , Milano 2002; Artemidoro. Un papiro dal I al XXI secolo, Torino 2009) e post-antica (La «Tempesta» interpretata. Giorgione, i committenti, il soggetto , Torino 1978; Iconografia dell’arte italiana, 1100-1500: una linea, Torino 2005; Artisti e committenti tra Quattro e Cinquecento, Torino 2010), nonché di orientamento e politica culturale (Italia S.p.A. - L'assalto al patrimonio culturale , Torino 2002; Futuro del “classico”, Torino 2004; Battaglie senza eroi. I beni culturali fra istituzioni e profitto, Milano 2005; Paesaggio Costituzione cemento. La battaglia per l’ambiente contro il degrado civile, Torino 2010; Azione popolare. Cittadini per il bene comune, Torino 2012, Se Venezia muore, Torino, Einaudi 2014, Costituzione! Perché attuarla è meglio che cambiarla, Torino, Einaudi, 2016). I suoi ultimi libri sono Architettura e democrazia. Paesaggio, città, diritti civili, Torino, Einaudi, 2017 e Cieli d’Europa. Cultura, creatività, uguaglianza, Torino, Utet, 2017. Ha curato alcune opere collettive, fra cui Memoria dell'Antico nell'arte italiana , voll. 1-3, Torino 1984-86, Storia della Calabria antica , Roma 1987-1991, Civiltà dei Romani , Milano 1990-1994, I Greci. Storia, arte, cultura, società , voll. 1-6, Torino 1995-2002. Per l'editore Panini dirige la collana Mirabilia Italiae. E’ membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia delle Scienze di Torino, dell’Istituto Veneto, dell’American Philosophical Society di Philadelphia, dell’American Academy of Arts and Sciences, dell’Accademia Nazionale di San Luca, dell’Accademia delle Arti del Disegno e delle Accademie di Francia, di Berlino, di Baviera e del Belgio.