La Fondazione Musica per Roma è felice di presentare il nuovo progetto di Valentina Vannicola, Eravamo terraferma, in mostra in AuditoriumArte dal 1 al 18 marzo.
Nota per un lavoro fotografico di grande potenza visionaria che traduce in immagine alcuni dei capolavori della letteratura universale quali il Don Chisciotte o L’Inferno, l’artista presenta ora una nuova produzione fotografica inedita e appositamente realizzata in occasione di Libri Come – Felicità (dal 15 al 18 marzo).
In questo nuovo lavoro l’artista abbandona la trasposizione visiva di capolavori letterari e si addentra in un nuovo territorio, quello della ricerca storica, quasi del reportage, dove la fotografia sembra essere usata per le sue caratteristiche di documentazione “veritiera” e “autentica” di una storia realmente accaduta.
La storia è quella degli abitanti di un'isola del Mar Adriatico, una terra bagnata dalle acque un tempo appartenute alla ex Jugoslavia ed oggi croate. L'isola è situata all'interno di un'area petrolifera ormai abbandonata di proprietà Star Oil, una società che vide i suoi fasti all'epoca del Maresciallo Tito e la sua fine con la morte di questo e lo scoppio delle guerre balcaniche negli anni '90. Allora tutti gli operai, che provenivano esclusivamente dall'ex Jugoslavia, abbandonarono le piattaforme petrolifere per imbracciare le armi. Tutti, tranne un piccolo gruppo che decise di disertare, di non combattere quella guerra e di stabilirsi su quell'isola verso cui nessuno aveva mai nutrito grande interesse.
Su questo piccolo gruppo di idealisti e di sopravvissuti si concentra lo sguardo dell’artista che accompagna le loro testimonianze con ritratti estremamente suggestivi, nei quali ognuno dei personaggi è fotografato immerso nell’atmosfera rarefatta ed immobile del paesaggio isolano. Nella sospensione atemporale che ricorda il tempo incantato delle fiabe, l’isola silenziosa sembra diventare la vera protagonista di questa narrazione, metafora di un fuori dal tempo e dalla storia. Il confronto con l’apparato di documenti, fotografie famigliari e cartoline che caratterizzano ulteriormente le identità dei nove abitanti dell’isola, amplifica quel senso di ambiguità che sottende alla narrazione visivo-testuale in un gioco sottile che unisce le storie personali con la grande Storia e si muove in equilibrio tra finzione e verità.
L’immagine dell’isola ingigantita a tutta parete domina la sala esterna, ed è in relazione con la mappa geografica dell’Adriatico a 1:1.000000 dove è segnata la sua posizione esatta. All’interno invece la storia si snoda in un percorso visivo e testuale di 16 grandi fotografie dove i ritratti dei nove personaggi, accompagnati dal materiale di documentazione relativo ad ognuno di loro, si alternano ai grandi ritratti del paesaggio dell’isola, leitmotiv dell’intero racconto.
La delicatezza dei paesaggi e dei personaggi ritratti, la maestria compositiva di ogni singola immagine e la straordinaria costruzione della ricerca sul campo rendono il lavoro di questa giovane fotografa estremamente raffinato per originalità ed invenzione, e ribadiscono la centralità e l’importanza della narrazione, del raccontare storie, come stimolo e pretesto per un’interpretazione visiva di grande forza poetica.
Valentina Vannicola è nata a Roma nel 1982. Dopo essersi laureata con una tesi in Filmologia presso La Sapienza di Roma si è diplomata alla Scuola Romana di Fotografia. Il suo lavoro è stato esposto in diverse gallerie e Festival come l'Istituto Italiano di Cultura ed il Festival Head On di Sydney, Australia; Il Bellaria Film Festival, Italia; Espace André Malraux Herblay, Francia; Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, Australia; Gallery Central di Perth, Australia; Festival Circulation(s), Parigi; Vision Lab/Triennale di Milano presso la Mediateca di S. Teresa, Milano; Arte Fiera Bologna; Vienna Fair, Vienna; Galleria Wunderkammern, Roma; Urban Center di Rovereto; Mia Art Fair; Triennale di Milano; Fotografia Festival, MACRO Testaccio, Roma; Centro italiano della fotografia d'autore, Bibbiena; s.t. Galleria, Roma. Il suo lavoro “L’Inferno di Dante” è stato presentato da Fondazione Musica per Roma nel 2011.