Bret Easton Ellis -Meno di zero

 
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"Se vuoi qualcosa, prendilo, Se vuoi fare qualcosa, fallo" questa è la filosofia di vita dei giovani benestanti descritti nell’opera prima di Bret Easton Ellis. Clay, Blair, Rip, Kim, Cliff, Trent e Alana hanno la vita dorata che solo i figli dello showbiz di Los Angeles possono permettersi, ma questa patina scintillante fatta di corse in macchine super lusso, shopping e serate in cui la spirale discendente è sempre più trascinante è destinata ad incrinarsi sotto il peso di uno schiacciante senso di vuoto esistenziale in cui si evince quanto sia impossibile per loro avere reali prospettive. Clay,il protagonista, è un personaggio fortemente autobiografico dato che l’intero romanzo è basato sull’esperienza diretta dell’autore e riferita a quando, tornato nella natia LA per le vacanze di Natale del 1984, ritrova gli amici di sempre dai quali però è ormai separato da una distanza incolmabile: è proprio lui che nonostante il suo adattarsi a quelle che sono le norme comportamentali degli anni ’80 che hanno scandito la sua intera esistenza, percepisce però la disperazione che sottostà a quello stile di vita senza tuttavia riuscire a provare davvero un qualche tipo di sentimento che riesca a risvegliarlo dal torpore.

Nessuno dei ragazzi è davvero felice o speranzoso verso quel futuro che, per la loro giovane età e status sociale privilegiato, dovrebbe essere sfolgorante ma che in realtà è vacuo, incerto e prevedibile. La verità è che se riusciranno a sopravvivere alle droghe, agli aborti ed ai disturbi alimentari, saranno destinati a diventare come i loro genitori: cinici, amorali ed infantili; senza alcun vero interesse o passione nella vita oltre all’apparenza, che va salvaguardata ad ogni costo.

Meno di zero è un romanzo duro e spietato, leggendolo si sperimenta lo stesso ottundimento dei sensi provato dai protagonisti, l’idea che il qui ed ora sia l’unico spazio della realtà e che quindi vada sfruttato fino in fondo senza curarsi troppo né degli altri né dei propri profondi desideri.

Bret Easton Ellis ci consegna il ritratto di una generazione in cui “perdersi” non è mai il primo passo per ritrovarsi, come poi sarà per la generazione successiva, ma è solo sparire nei meandri di una società antropofaga ed incurante nei confronti dei suoi figli, e questo è ben sottolineato dalla frase che tormenta Clay per tutto il romanzo : “Scomparire Qui”.