“Così parlò Bellavista” al Teatro Quirino: permettete un pensiero poetico?
Blu, verdi, gialle. Le luci che illuminano il palcoscenico del teatro Quirino per la prima di “Così parlò Bellavista” sono diverse. C’è anche quella rossa del semaforo a far risplendere la scena. Una luce che “non è mai considerata uno stop dai napoletani, bensì un invito, un consiglio ad avere prudenza prima di attraversare, perché potrebbe arrivare qualcuno dall’altra parte”. Poi però si può proseguire senza freni e senza alcun intoppo.
Lo spettacolo messo in scena ha lo stesso andamento: non ci sono freni alla simpatia di Marisa Laurito (Maria Bellavista), all’umoristica complicità di Benedetto Casillo (Salvatore, tassista), all’arguzia di Geppy Gleijeses (prof. Bellavista). Ed è proprio al direttore del Teatro Quirino che si deve questa felice intuizione, quella di aver adattato per il teatro l’acclamato libro, poi film, di Luciano De Crescenzo, in occasione del suo 90° compleanno, che ricorreva il 26 settembre del 2018, data in cui vi è stato uno strepitoso debutto al San Carlo di Napoli.
Del libro vengono riproposte nell’adattamento le scene più significative, rese efficacemente per mezzo di una scenografia imponente, che ha portato un palazzo intero sul palco. È in questo condominio che la vita del prof. Bellavista si intreccia con quella del dott. Cazzaniga (Gianluca Ferrato), dirigente milanese dell’Alfa Romeo trasferito a Napoli. Inizialmente molto distanti, i due si scopriranno esser più vicini di quanto non credano. La differenza sostenuta dal professore tra uomini di cuore e uomini di libertà sarà confutata nel corso dello spettacolo.
Una rappresentazione riuscita ed appassionante. Tra i tanti pensieri poetici esilaranti declamati dalla macchietta Luigino (Gino De Luca), ne dedichiamo anche noi uno per lo spettacolo:
Chist spettacolo è bello assai
fossi in voi non lo perderei mai
Info spettacolo: qui.