La libertà di fermare il tempo

Circa otto anni fa mi ritrovai a camminare per Viale di Trastevere, nella zona di P.za Ippolito Nievo e, all’improvviso, inchiodai sui talloni. Avevo trovato qualcosa che giustificasse la libertà di fermare il tempo: osservare questo arricchimento urbano.

Se anche voi volete concedervi questa libertà, vi consiglio di andare in Via Ugo Bassi e volgere lo sguardo verso la scalinata che porta ai Fortini. Fermatevi alcuni metri prima degli scaloni e dedicatevi qualche minuto a contemplare questa opera contemporanea. Eccellente esempio di street art, capace di valorizzare un ambiente urbano semplice, come questa storica gradinata che collega Monteverde Vecchio a Porta Portese.

Una armoniosa collaborazione di vari artisti italiani, capitanati da David "Diavù" Vecchiato, i quali con pazienza certosina hanno pennellato le 'facciate' degli scaloni, dando forma al volto dell'attrice Elena Sofia Ricci, nei panni di Cristina Arquati; mèlange dei nomi di due eroine del movimento garibaldino: la milanese Cristina Trivulzio di Belgiojoso e la romana Giuditta Tavani Arquati (la quale aveva particolarmente a cuore questo quartiere, dove peraltro abitava).

Gli artisti durante la pittura venivano osservati dal fotografo Vincenzo De Francesco, per dare la giusta naturalezza ai lineamenti dell'attrice, mentre per dipingere la scalinata sono state utilizzate vernici al quarzo, molto resistenti e impermeabili, che a distanza di otto anni mantengono vivida la raffigurazione ma non l’accuratezza dei dettagli, specchio perfetto dello spietato meccanismo della metropoli che avanza, che aspetta, che lancia, rompe le bottiglie, che cammina, che sputa, che corre, che piscia, che ride, che litiga o che si bacia, che cade e rotola giu, che si abbraccia in amicizia... che vive.

Il risultato è un'opera d'arte, che omaggia magnificamente storia, cinema e arte.


Curiosità:

- Dagli stessi artisti è stato dipinto il volto di Ingrid Bergman in Via Fiamignano e quello di Michèle Mercier a Corso Francia.