Il tempio dei libri è l'Antica Libreria Cascianelli

Sbirciando dalla vetrina, dentro l'Antica Libreria Cascinelli in Largo Febo 15 (a due passi da piazza Navona) si vedono oggetti di epoche passate, che sembrano appartenere a un altro mondo. Litografie acquerellate dell'Ottocento su come curare lo strabismo, specchi con farfalle retrodipinte e libri dai dorsi in pelle, tela o pergamena. Appena incontro Valentina La Rocca, una delle persone che gestisce il negozio, lo stupore è incontenibile.

Foto di Fabrizio Risa

È un posto incredibile.

(Annuisce) Infatti ce l'hanno chiesto per molti film. Adesso mi viene in mente John Wick, ma anche il regista Mauro Bolognini girò qui. E poi c'è capitato di prestare libri per alcuni film sul Papa.

Aspetta, però, vieni. Il locale non finisce qui.

Spinge una libreria che si sposta. Dietro c'è un corridoio e in fondo un'altra sala. Mi accompagna per mostrarmela.

 

Foto di Fabrizio Risa

 

Qui ospitiamo letture, presentazioni e altri eventi.

C'è un'atmosfera molto intima e particolare.

Sì, è bello quando c'è tanta gente.

 
 

Da quanto gestite questa attività?

È dal 1950 che i Cascianelli sono qui. Noi abbiamo rilevato una parte quando uno dei soci Cascianelli è deceduto. Abbiamo proseguito e tenuto tutto com’è. Tanti sacrifici e tanta fatica. Ma anche tanta soddisfazione nel portare avanti un posto in cui vengono tutti, persino i bambini. Che dicono: “Qui dentro sembra di essere in un libro di Harry Potter”.

E la struttura? Da quanto è qui?

La struttura è del 1835, credo che sia uno dei negozi romani più antichi ancora in funzione.

Quasi un museo.

Sì, ma spero che non lo diventi, perché significherebbe che l’attività è fallita! (ndr, ride).

Foto di Fabrizio Risa

Qual è il libro più antico che avete?

Aspetta che guardo.

Apre una vetrina e inizia a guardare alcuni libri.

C’è qualche cosa del Cinquecento. Eccolo. Lo apre e inizia a sfogliarlo. È del 1550. Si intitola: "Astronomia e astrologia. Sfera del Sacrobosco".

Come riuscite a conservare questi libri?

Qui è abbastanza isolato, perché dietro la libreria è stata pensata la circolazione dell’aria. La struttura in noce, infatti, non è a contatto diretto con il muro. È vero che da sotto viene l'umidità perché ci sono duemila anni di storia, ma i muri sono abbastanza protetti.

Ci sono altre curiosità qui dentro?

Mi mostra una vetrina che dà su strada. La vede questa? È mobile. La sera, quando devo chiudere il negozio, la tiro indietro e poi chiudo gli sportelloni. È un'idea nata al vecchio proprietario, che risale al 1830.

Questo posto rappresenta l’identità di Roma?

Mi sento molto fiera ogni volta che me lo dicono. Noi siamo subentrati quando il signor Cascianelli era in crisi. Erano intervenuti in molti per evitare che chiudesse, perché qui c’era venuto lo scrittore Leonardo Sciascia, il Papa, ma anche tante attrici ai tempi in cui l'hotel Raphael era molto frequentato.

Guarda l'hotel fuori, dove si consumavano incontri tra politici e donne dello spettacolo. E poi prosegue.

Un tempo la gente spendeva di più per i libri antichi. E questo era considerato il “tempio dei libri antichi”. Non c’era la concorrenza di Amazon. Ora, invece, noi dobbiamo cercare di essere meno cari dei siti online per poter vendere.

Avete un sito online dove vendete i libri?

Ancora no. Ci siamo sempre occupati dello spazio. Per tenerlo vivo, e un po’ misterioso, spostando oggetti e creando storie, dialoghi. Come quella del pesce fossile e il libro sull’Africa e preistoria.

 
 

Cambiate spesso disposizione?

Sì.

È uno spazio che ha bisogno di essere vissuto.

Sì, perché in base a come dispongo gli oggetti trovo dei venditori. Venderlo online sarebbe più anonimo. Ma faremo anche quello.

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