Tre anni d'Amletico: l'anniversario alla Fattorietta
Eccoci qui, a scrivere l’ennesimo articolo, uno dei tanti, un’altra pagina, un altro foglio che farà parte del nostro libro, un articolo che è parte di noi, sia personalmente sia come gruppo. Questo articolo ha un gusto particolare, non è come gli altri, non parla di film, né di arte, né di luoghi, ma parla di un gruppo di ragazzi che si è trovato, che ha parlato e discusso attorno ad un tavolo, ad una birra o davanti una pizza per mettere in piedi un progetto: L’AMLETICO.
Per qualcuno era un bel progetto, per altri un semplice hobby, ma con il tempo è diventato un qualcosa di più per tutti e dopo tre anni eccoci qua e quello che era un piccolo gruppetto di ragazzi è diventato un gruppo di amici che scrive e si diverte e altre volte litiga.
Correva l’anno 2017 quando per la prima volta si organizzò la prima ‘’Riunione Amletica’’ all’Inka Chicken. Arrivai per primo e, come spesso accade, iniziai a pensare sul perché fossi lì e se veramente potesse servirmi. Fu una serata coinvolgente, che mi spinse a buttarmi in questa nuova avventura.
Tre anni sono passati da quella sera, tre anni nei quali L’Amletico mi ha permesso di trasmettere attraverso i miei racconti, i miei pensieri, le mie idee e le mie foto quello che sono, quello che amo e di condividere parti del mio animo con gli altri, che mai e poi mai avrei pensato di fare.
L’Amletico era per me una sfida personale. Ora è un vivere assieme un’avventura con degli amici.
Paolo Vitanza
Tre anni? Sono già passati tre anni? Sembra ieri che sul tovagliolo di quella pizzeria appuntavamo le prime idee di questo progetto. I ricordi si affastellano innumerevoli, le riunioni, le discussioni, le feste, il successo delle serate, i ringraziamenti delle persone, i nuovi volti conosciuti, quelle lettere un po’ goffe ritagliate e dipinte sotto il sole cocente di Giugno.
Per me L’Amletico ha significato tante cose, ma più di ogni altra è stato una crescita. Crescita individuale e spirituale. Mi ha messo in discussione tante volte, mi ha stimolato, mi ha aperto gli occhi, merito di tutti quelli che fanno parte del progetto e di quelli incontrati lungo il cammino. Chi sono oggi lo devo anche in parte a questa piccola grande avventura.
Claudio Sagliocco
Un dubbio esistenziale. La risposta alla domanda su come esistere in un mondo che divora tutto e dimentica presto. E’ iniziata così la mia avventura a L’Amletico. Ma ora è cambiata. Essere o non essere ha assunto una dimensione più ampia, collettiva. ‘’Siamo o non siamo?’’
In questi tre anni ho capito che ‘’siamo’’ solo quando raccogliamo dentro di noi l’arte, per poter fare del nostro corpo e della nostra anima un museo. Se all’inizio ero una piccola mostra, L’Amletico mi ha permesso di diventare una grande galleria d’arte, con le opere di tutte le persone che ho incontrato. Uno spazio che ha tanti posti disponibili e che vuole crescere ancora.
Alessandro Rosi
Mi parlò Claudio di questa idea, una sera di Gennaio 2017 mentre tornavo da lavoro e camminavo su via Giuseppe Mazzini. Dissi va bene d’accordo mi pare fico e dopo una settimana ci incontrammo non tutti per la prima volta. Il ricordo che ho nel cuore è dell’anno successivo Giugno 2018 quando organizzammo una splendida serata Amletica sotto un caldo e limpido cielo di una testaccio quasi estiva era il 9 di preciso e per l’occasione esponevo la mia prima mostra fotografica. Quel giorno vissi 24 ore intere dalle 5 alle 5 del mattino successivo e fu faticoso e fu sorprendente e fu stupendo. Sono grata di farne parte ogni volta che leggo quel font elegante di questa bella realtà che abbiamo creato.
Sofia Capitani
Incontro, crescita e condivisione. Per me questi tre concetti riassumono l’avventura Amletica fin qui. Ognuno a modo suo, uniti nella diversità che caratterizza l’arte per mantenerla viva nei livelli più sottili dell’esistenza. L’Amletico soffia tre candeline in un tempo eccezionale. Quando gli incontri e le interazioni per forza avvengono virtualmente, ma presto saremo di nuovo in giro, alla ricerca di nuove sensazioni culturali da poter vivere e certamente raccontare.
Rafael Belincanta
Questi tre anni di Amletico mi hanno tirata fuori, a volte con brutale dolcezza, dal mio individualismo e grazie a questa esperienza sto capendo ogni giorno di più quanto l’Arte sia sempre l’unica risposta possibile.
Nirmali Carpentieri
Tre anni fa in un campetto di basket e sotto un sole caldo parlavo di musica e cinema con un paio di ragazzi. Li avevo conosciuti da poco e già si pensava di mettere su una rivista online che parlasse delle arti che più amiamo. Dopo qualche settimana eravamo diventati una decina. Una famigliola numerosa. E tre anni dopo siamo ancora qua, fortunatamente. “I was so much older then, I'm younger than that now”.
Giuseppe Zibella
La cosa che ricordo più vividamente de L’Amletico è la prima riunione: sono davanti al ristorante e vedo sfilare della gente ma non arriva nessuno, sono in anticipo, ad un certo punto un gruppetto si avvicina e chiedo “siete gli amletici?” ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Ebbene si noi amletici siamo riconoscibili fisicamente, in quello che scriviamo e diciamo. Oppure semplicemente era tutta la sera che fermavo le persone davanti al ristorante e loro sono stati i primi a dirmi “si, siamo noi!”.
Scherzi a parte è stata una serata piacevolissima e sono uscite fuori molte idee, di cui tante sono state messe in pratica, ma forse la cosa più importante è che abbiamo mangiato, bevuto e fatto battute come se ci conoscessimo da una vita e quando siamo andati via camminavamo tutti nella stessa direzione.
Riccardo Ferrero
Queste nostre esperienze e sensazioni che viviamo quotidianamente, e che altrettanto quotidianamente ci impegniamo a scrivere sul nostro sito da tre anni, continueremo a portarle avanti con forza e con gioia, condividendole con tutti voi.
Grazie a tutti per il vostro sostegno e per la vostra partecipazione.