Leonardo Sciascia - Todo modo: un giallo nel giallo
Cinque donne sono sdraiate in riva al lago. Prendono il sole nei loro costumi succinti, lasciando intravedere più di quanto possano coprire. Non molto lontano un eremo, luogo di ritiro spirituale ma all’occorrenza anche albergo, dove le cinque bagnanti sono alloggiate e dove attendono i loro amanti, le più eminenti figure della classe dirigente italiana.
Pagine non solo del libro, bensì anche della storia politica dell’Italia negli anni Settanta, segnata dal degrado morale della Chiesa e delle istituzioni, dalla deriva cattolica nonché politica della società, dalla ineluttabile crisi della Democrazia cristiana. Sciascia non nascose le sue intenzioni, scrisse l’opera in polemica con la Chiesa, inquinata da bieco arrivismo e cieca davanti al discutibile valore morale dei laici cattolici cui era affidata la guida del Paese.
“Il potere logora chi non ce l’ha” diceva Giulio Andreotti, ma “il timore di perderlo corrompe chi lo detiene” risponderebbe oggi Aung San Suu Kyi. È così che nell’eremo in cui sono riuniti i potenti emergono storie di tradimenti, corruzione e malaffare, finché uno di loro viene assassinato durante gli esercizi spirituali per cui sono lì riuniti. Si aprirà un’indagine che porterà tuttavia ad altri efferati delitti, commessi per insabbiare quelli precedenti. Qualsiasi modo pur di mantenere la propria posizione, il proprio potere.
“Todo modo”, ovvero “con ogni mezzo”, è pertanto sia il motto di Ignazio di Loyola – fondatore della Compagnia di Gesù – per indicare l’approccio da seguire verso la ricerca della volontà di Dio, sia un’allusione alla totale assenza di scrupoli dei politici italiani dell’epoca, all’atteggiamento machiavellistico di chi governava. La fitta trama di intrighi renderà difficile le indagini di cui saranno coprotagonisti i discorsi metafisici tra Don Geatano, riferimento della Chiesa, ed un pittore, voce narrante della vicenda che identifica la società ed in particolare il popolo, che scalpita e si anima per la ricerca di una verità che, in realtà, ha già sotto i suoi occhi.