Miseria e nobiltà al Teatro Eliseo: l'importanza di saper far ridere

“Miseria o nobiltà? Una cosa è certa – scrive il regista Luciano Melchionna – l’una non esisterebbe senza l’altra, così come il palazzo signorile, affrescato e assolato, non starebbe in piedi senza le sue fondamenta buie, umide e scrostate”.

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È su queste povere ma consolidate basi che inizia lo spettacolo. Travi, cunicoli, strutture metalliche fatiscenti appaiono sin da subito sul palcoscenico. Un labirinto di miseria in cui vivono schiacciate, costrette a camminare a carponi, le modeste famiglie di Felice Sciosciammocca, professore in cerca di guadagni con i suoi proverbi, e Pasquale, attore che prova a sbarcare il lunario con le sue comparse. Al cambio di scena il velo di polvere e fuliggine che riempie la loro casa tuttavia scomparirà. Su quelle stesse basi sarà svelata la ricca dimora del parvenu Gaetano, dove i membri delle due famiglie indigenti si fingeranno essere i nobili parenti di Eugenio, figlio del Marchese Favetti (contrario che il discendente si sposi), così da permettere il matrimonio tra il giovane e l’affascinante figlia del padrone di casa, Gemma. Una rivelazione inaspettata, però, sconvolgerà tutto. Su di un palco inizialmente in miseria si svilupperà dunque uno spettacolo ricco di sorprese.

Federica Di Benedetto

Federica Di Benedetto

Spassoso, trascinante, coinvolgente, Lello Arena guida la compagnia riempiendo il teatro di risate. Il suo Felice Sciosciammocca è divertito e divertente, pronto a ribattere colpo su colpo con i suoi adagi usati intenzionalmente di sproposito. Una tempesta invece sua moglie Luisella, interpretata da una magistrale Maria Bolignano, che prima saetta con occhiate feroci chi ha l’ardire di avversarla, per poi ricoprire gli stessi con una fitta pioggia di ingiurie in dialetto, tanto esagerate quanto risibili. Tra le altre prove, emozionante quella en travesti di Veronica D’Elia nel ruolo di Peppeniello (figlio di Felice Sciosciammocca), l’attrice striscia, rotola, si insinua in ogni angolo del teatro e con la sua amabile tenerezza entra nel cuore del pubblico.

Federica Di Benedetto

Federica Di Benedetto

L’adattamento di Melchionna della commedia di Scarpetta si distingue per il suo essere bizzarro ed anticonvenzionale, caratteri espressi dai curiosi quanto grotteschi costumi, indossati dai personaggi che simulano di essere facoltosi. “In un pianeta dove i ricchi sono sempre più ricchi, grazie ai poveri che sono sempre più poveri, non ci resta che... ridere”, conclude il regista nelle sue note. Il denaro riempirà pure i portafogli, ma sono le risate regalate da spettacoli come questo che arricchiscono le nostre vite.

Info spettacolo: qui.