Per un grido
A Marielle Franco
Nel vento, sospirano parole che danzano libere.
Il colore vivo dei tuoi occhi sopra
un letto di echi scolpiti nella nuvola,
si nutre di te il canto di una danza
donna forte scalpita una fiamma con intorno
un palmo di terra, di fertile speranza.
«Cria da Maré» dentro un cerchio solitario.
La voce d’un sentiero, grembo materno
d’una favela pregna di malinconia;
è l’ombra d’un contorno arida via,
che s’assottiglia, nel fragore di un agguato!
Il rintocco di un tuono distante, lontano.
Fatale, l’incontro con la morte, tremenda
frenetica dentro una campana
il suono freddo d’una freccia scagliata
solitaria: gli occhi spenti di una donna
sul ciglio del mondo ucciso per inganno
e un tramonto, sipario esteso nella notte siderale.