Adversus: il Colle si staglia nel panorama musicale

Anno: 2018

Genere: Hip hop, Rap

Etichetta: TAK Production

Il 16 novembre scorso usciva “Adversus”, ultimo album dei Colle der Fomento, ben undici anni dopo “Anima e ghiaccio”, pietra miliare del rap italiano.

In questo decennio trascorso fra i due lavori in molti si sono chiesti cosa stesse facendo il gruppo romano, cosa aspettasse a tornare in studio. Lungi dall’esser stato fermo, il Colle ha collaborato con numerosi rapper negli anni, con featuring e concerti in giro per il paese; ma il silenzio discografico decennale, estenuante per gli affezionatissimi, induceva i più maliziosi a credere che avessero appeso definitivamente il microfono al chiodo.

Eppure sono qui, il silenzio è stato infranto e le voci dei due mc Danno e Masito sono tornate a bruciare il Mic. Il ritorno è stato in perfetto stile old school, e assolutamente controcorrente. Quattordici le tracce del disco, per un totale di quasi un’ora di musica registrata; in un momento in cui il mercato musicale privilegia i singoli e gli album a fatica raggiungono le dieci tracce. In controtendenza anche la scelta di far uscire un videoclip ufficiale accorpando due brani dell’album, per un filmato che supera gli otto minuti (una follia vista la velocità ed immediatezza alle quali siamo ormai abituati).

Comincia così la Storia di una lunga guerra, quella personale, vissuta dalla compagine negli ultimi anni di lavorazione al disco. Il viaggio inizia con un fischio da film western, uno dei tanti omaggi a Sergio Leone disseminati nell’album, che ci trasporta in un’atmosfera andalusa da spaghetti-western. Quando parte la base di Dj Craim tornano i suoni potenti del vecchio Colle, contaminati stavolta da influssi blues, rock e jazz. Notevole infatti la sperimentazione musicale che spinge il trio ad unire ai soliti campionamenti anche della musica dal vivo e li porta a scoprire nuove sonorità, esulando dal puro rap hardcore; così la parte finale di Polvere tinge le proprie note di jazz grazie alla tromba di Roy Paci, mentre l’outro di Nulla virtus riporta alla mente un soul blues nostalgico alla Gary Coleman (sembra quasi di ascoltare l’inizio di The Sky is Crying).

La grande ricchezza del gruppo restano comunque i testi, che in questo disco raggiungono livelli di metrica e profondità davvero alti. Non mancano i vecchi pezzi da battaglia come Sergio Leone, primo singolo uscito addirittura nel 2013 e chiaro omaggio al grande regista romano, o Cuore più cervello, dal suono più duro e diretto. Messa da parte la fotta giovanile da “Taverna Ottavo Colle” (questo il vecchio nome della prima formazione agli albori dei Novanta), c’è il tempo di riflettere, con una maturità e lucidità senza precedenti per il gruppo. Penso diverso è senza dubbio il pezzo più politico del disco, dove prendono le distanze da chi vorrebbe opprimere i più deboli, rimarcando la loro diversità e il loro modo di pensare “ostinato e contrario” di eco deandreiana. Il non plus ultra poetico del disco si raggiunge con Miglia e promesse, dove su una chitarra acustica le voci di Danno e Masito sono accompagnate da quella graffiante del veterano Kaos One, con un assolo finale di elettrica a chiudere in dissolvenza.

Termina questa lunga storia Mempo, nome che rimanda alle maschere da guerra giapponesi, quella presente in copertina del disco. Arcigna e minacciosa, la maschera è un volto che il gruppo indossa per farsi Adversus, ostile e contrapposto, alle mode e alle tendenze musicali da sempre ignorate dal Colle. Il fischiettio è tornato come all’inizio del viaggio, e chiude in maniera ciclica il disco.

Nel piattume e nell’omologazione dei tanti nuovi artisti emergenti, il Colle si fa montagna, innalzando l’orografia musicale della scena rap romana e nazionale. Prendetevi un’ora del vostro tempo, mettetevi comodi e ascoltate traccia dopo traccia la quarta perla dei Colle der Fomento, che si prospetta già un must per gli amanti del genere e non.

Gradimento Autore: 8/10

Tracce Consigliate: "Penso diverso"; "Miglia e promesse"; "Polvere"