Riguardo John Fante, la vita, l'universo e tutto quanto
“Fante era il mio Dio”. La precedente può sembrare un’affermazione azzardata, ma se Bukowski l’ha pronunciata potete fidarvi. Chinaski, che aveva trovato per caso una copia di Chiedi alla polvere in una biblioteca pubblica di Los Angeles, si era innamorato di quello stile di scrittura schietto e ruvido come i personaggi che descriveva, uomini e donne travolti dalla vita, dai vizi e dalle proprie ossessioni, sempre senza un soldo ma con un’altissima considerazione di sé; un po’ come Bukowski, dopotutto.
John Fante nasce in Colorado, è figlio di Nicola Fante, emigrato negli Stati Uniti originario della provincia di Chieti e Mary Capolungo la cui famiglia proveniva dalla Basilicata. In casa Fante girano pochi soldi e sia il rapporto fra i genitori che quello con i figli è messo a dura prova dall’indigenza e dal temperamento autoritario di Nicola a cui John inizia presto a ribellarsi e lo porta, infine, a trasferirsi a Los Angeles. Proprio in California, ultima spiaggia su cui si infrange il sogno americano, inizia la sua carriera di scrittore e viene alla luce Arturo Bandini, alter ego dell’autore la cui storia famigliare è il tema principale del libro Aspetta primavera, Bandini edito nel 1938. L’elemento autobiografico è sempre stato molto presente nella scrittura di Fante che, attraverso le vicende di Arturo Bandini, ha trovato il modo di raccontare un’ America in cui i sogni sono motivo di vita e di morte; questo aspetto è riscontrabile leggendo Chiedi alla polvere, forse il romanzo più noto e più amato da intere generazioni di lettori –purtroppo irrimediabilmente delusi dalla trasposizione cinematografica dello stesso- travolti dalle vicende che vedono protagonisti l’aspirante scrittore italoamericano Arturo e la cameriera messicana Camilla Lopez; quella fra i due non è la canonica storia d’amore dal roseo finale, ma l’incontro di due personaggi complessi nel loro essere sempre in bilico fra sogni di grandezza e miseria. Chiedi alla polvere narra, di fatto, la storia del sogno Americano e di quanto questo sia destinato ad infrangersi sulle coste della California che diviene icona di tutto ciò a cui vale la pena aspirare, ma che è precluso ai più, soprattutto a chi per origine è “straniero in terra straniera” come Arturo e Camilla.
Fante racconta queste esistenze minime in cui la tenace voglia di vivere e di realizzarsi si scontra con le asprezze del mondo, ma i suoi personaggi riescono quasi sempre a tenersi a galla dimostrando che ,se proprio non rimane null’altro da fare, delle proprie disgrazie si può sempre ridere… o scrivere