Una gita al Lago del Turano tra borghi abbandonati e panorami mozzafiato
Che sia per escursione sui monti, una gita in canoa o per una passeggiata per le vie di un antico borgo medievale, il lago del Turano e la riserva naturale Monte Navegna sono il posto ideale da visitare in ogni stagione.
Raggiungibili con poco più di un'ora d'auto da Roma, qui si può decidere di noleggiare un kayak o un pedalò, ammirare i panorami che offre il paese di Castel di Tora e salire fino a 1500 metri d'altezza, per godersi la vista dall'alto e cercare tra i monti anche la cupola di San Pietro.
Un lago di origine artificiale
Quello del Turano è un lago artificiale che nasce dopo la costruzione della diga, finita il 13 dicembre del 1939. In quegli anni serve di produrre energia idroelettrica ed evitare che il fiume Turano inondi la Piana di Rieti. E allora si decide di regolare il flusso del corso d'acqua con una barriera lunga 256m. Così si crea il lago del Turano, un bacino d'acqua lungo 10 km e con un perimetro di 36.
Diverse ipotesi ci sono sull'origine del nome. La più accreditata è quella che fa risalire Turano alla radice etrusca Tular e successivamente al latino Tur, che vuol dire “linea di confine”. Qui infatti passava un tempo la linea che divideva l’area della primitiva espansione italica dagli altri popoli.
Il borgo di Castel di Tora
Dal 2002 Castel di Tora è stato inserito tra i borghi più belli d'Italia. Motivi? Principalmente due: perché vanta uno "splendido patrimonio culturale" e ha una storia "che affonda le sue radici all'epoca pre-romana e protosabina". Un borgo che ha una posizione strategica. “Castel di Tora è un paese sul trono, domina il lago e vi si inchina dentro”, si legge sul sito della proloco. Da qui è infatti possibile ammirare innumerevoli scorci dello specchio d'acqua color smeraldo.
Ma Castel di Tora non è stato sempre nel Lazio e non si è sempre chiamato così. Fino al 1920 fa parte dell'Umbria, come provincia di Perugia, e prima era chiamato Castelvecchio, cambia nome solo dopo l'Unità d'Italia, in onore del borgo sabino detto Tora. Tre le vie del borgo si trovano abitazioni con facciata a sassi e salendo in piazza si può vedere la fontana del Tritone, da cui si ha una magnifica vista sulla valle, che si può godere in tutta tranquillità.
Sono poche infatti le persone che abitano questo piccolo centro, meno di 300. Dopo la costruzione della diga, e la conseguente inondazione dei terreni fertili, molti abitanti se ne sono andati via. Ma questo non ha fatto perdere al borgo il suo fascino.
Il panorama dal Monte Navegna (1500m)
Alle spalle di Castel di Tora c'è il Monte Navegna, appartenente ai Monti del Cicolano, gruppo montuoso dell'Appennino centrale abruzzese. Per raggiungere la sommità e godere di un magnifico panorama a 360° sulle valli circostanti, si possono scegliere due vie. "Si può partire da Castel di Tora, ma ci vogliono oltre 2 ore per arrivare in cima, il dislivello è di quasi mille metri: da 600 a 1500", spiega Marcello Panzoni, guardiaparco della riserva naturale Monte Navegna.
"Oppure si può raggiungere Valle Cupola. Da lì si impiega un'ora, perché si parte già da 1000m". Se invece si preferisce un trekking nei boschi e immergersi nei profumi di ginestre e timo, allora è possibile visitare le cascate delle Vallocchie, raggiungibili in circa 20 minuti parcheggiando all'agriturismo "La Posta" a Castel di Tora.
Il suggestivo borgo abbandonato di Antuni
Se siete interessati a visitare un borgo abbandonato, ecco allora che sul lago del Turano si trova uno dei più suggestivi del Lazio: Antuni. Per visitare l'eremo e il castello bisogna però prenotare la visita. Basta chiamare l’Associazione Camminando Con, contattando il numero 347 336 0819 (Giampaolo). L'escursione è solitamente consentita la domenica, "purché si abbia un numero minimo di 12 persone prenotate (a cui può unirsi chiunque all’inizio della visita)", si legge sul sito dell'associazione.
E gli orari sono già indicati. "Il ritrovo e la partenza sono sempre alle 10,30, a Castel di Tora presso gli uffici dei Guardiaparco della Riserva Naturale Monti Navegna e Cervia (vicino al Bar “La Casina”), lungo la strada provinciale Turanense", è specificato sul sito. C'è poi un biglietto da pagare. "Il regolamento comunale prevede per l’ingresso un costo di 6 euro, salve riduzioni indicate nel regolamento stesso". Tempo necessario per la visita? "Due ore se si sale solo al Borgo di Antuni; oppure tre ore se si prosegue anche per l’Eremo".
Cosa mangiare nella zona
Stringozzi e polentone sono le specialità della zona. Gli stringozzi sono una pasta povera, acqua e farina, utilizzata soprattutto dai contadini. Mentre il polentone è una polenta cotta con fuoco in un calderone e condita con sugo di baccalà, aringhe, tonno e alici. Da leccarsi i baffi.