Il Sentiero del Mito e la sacralità di Nemi
Nella suggestiva cornice settentrionale del lago di Nemi, nei pressi del Tempio di Diana, un sentiero conduce il visitatore nel Sacro Bosco e ne rivela antichi segreti.
Il percorso ad hoc è stato idealizzato dalla professoressa Luciana Parenti, dopo due anni di ricerche per allineare le incongruenze storiche che finora non rivelavano l'autentica identità del posto.
Partendo dalla formazione geologica del territorio dei Castelli Romani, le tappe del tragitto ricordano che la sacralità del "Nemus" risale a migliaia di anni fa. Tutto inizia dalla figura della Grande Madre, passando per Diana fino ad arrivare al culto di Iside.
Il percorso segue tra rifugi in mezzo al bosco dove risuonano parole mitologiche da una cassa wireless, per poi salire – al suono del sistro di Iside – verso la pianura in cui si intravedono le rovine del Tempio di Diana.
Il Sentiero del Mito finisce con un'esperienza sensoriale piuttosto intrigante, all'interno di una grande capanna di paglia ispirata a quella di Romolo e Remo sul Palatino, dove forse qualcuno comprenderà perché l'umanità avrà sempre bisogno di creare nuovi riti e miti.
Info e prenotazione:
Azienda Agricola Il Nemus
Cell: 3476739245
Piccoli spoiler
I miti che avvolgono il Sacro Bosco di Nemi hanno ispirato artisti e scrittori, come l’inglese J.M.W Turner che visitò il lago nel 1819 e ne realizzò una serie di dipinti i disegni oggi custoditi nella TATE di Londra. Nonché l’antropologo scozzese James Frazer che nel 1890 pubblicò “Il Ramo d’Oro”. Quasi cent’anni dopo, Francis Ford Coppola sembra aver preso qualche indizio dal libro per una scena di Apocalypse Now (1979), con il giovane Marlon Brando.