L’animo limpido di Porto Leon

Venerdì 17 Luglio Porto Leon, giovane artista romano, ha assistito all’esordio del suo primo EP, Fantasmi del passato, pubblicato da Sbaglio Dischi e distribuito da The Orchard. Preceduto negli scorsi mesi dai singoli Mai più, è sempre un’orgia e Oltre, l’album di debutto possiede un titolo paradigmatico che racchiude storie di giorni trascorsi e significativi, non dimenticati, ma che non appartengono più al presente.

Le tonalità brit pop con tinte trap, senza tralasciare l’impronta cantautorale distinguono Porto Leon dal panorama musicale italiano esordiente. Ha 24 anni, è nato a Roma e vuole utilizzare la musica come strumento mediante il quale descriversi. Le tracce sono cinque, ogni pezzo gode dello sfondo della città madre dell’artista, Roma, e raccontano scampoli autobiografici di esperienze ricordate con nostalgia.

Filippo Pasqualini, in arte Porto Leon

Filippo Pasqualini, in arte Porto Leon

Ciò che mi incuriosisce sempre negli artisti è come danno vita alle proprie creature. Come nasce un tuo pezzo?

Di solito  nascono da momenti di noia o di grande entusiasmo. Quando sono entusiasta, cerco di trasformare questa sensazione in musica, mentre quando sono annoiato seguo il procedimento opposto: tramuto la noia in entusiasmo facendo musica.

 

Che rapporto hai con il passato, con i ricordi? Influisce sui tuoi pezzi?

Vivo costantemente in un futuro che ancora non esiste ma che, inevitabilmente, mi fa schifare quello che sono stato ieri. Per cui si, influisce essendo la linea guida di tutto ciò che non devo fare.

Quali sono i personaggi che più ti ispirano?

Sicuramente Vasco Rossi, Liam Gallagher, Cameron Diaz e Piero Ciampi.

Cosa preferisci trasmettere con le tue canzoni?

Mi piacerebbe rappresentare, attraverso i miei pezzi, un’evasione dalla realtà.

E da cosa è nata la scelta di diventare un cantautore?

Sicuramente dal sogno di poterlo fare per tutta la vita.