Proposte Letterarie di Novembre

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Questa è una storia di vendetta, come è noto la vendetta va servita fredd…ah, no: La vendetta va servita quando si è forti abbastanza per farlo. I cugini Massimo e Santo sono due personalità opposte che si completano, uno è detto “Mattanza” per la brutalità che lo contraddistingue; l’altro è un’anima intellettuale, ma il dolore per l’omicidio dei reciproci genitori li unirà in un proposito di vendetta efferato.

Giuse Alemanno ci consegna una storia dalla scrittura appassionata, con dei particolari che riescono a far immergere il lettore nella narrazione in modo così totalizzante e viscerale da trascendere se stesso rendendolo parte della trama.

Un altro autore scrisse “Ho amato ogni sasso tirato” e questo libro è un sasso che colpisce in faccia con forza e determinazione, ma non possiamo essergliene più grati.


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Un “piccolo” genocidio, la tragedia che colpì la comunità cinese in Messico:

Maggio 1911, successivamente allo scoppio della Rivoluzione, parte dei migranti cinesi viene uccisa in modo indiscriminato dagli insorti; a tutto ciò seguono solo il silenzio e la rimozione. Dopo un secolo Juliàn Herbert ripercorre la storia per portare alla luce un fatto dimenticato da troppi al fine di dare nuova vita ad una comunità che tanto ha sofferto.


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Le anime disegnate, grazie all’esperienza di Luca Raffaelli, racconta i retroscena delle più note produzioni di animazione coprendo l’intero spettro dalla Warner & Co. a South Park, fino ad arrivare agli anime giapponesi. Un saggio che entusiasmerà gli appassionati ed arricchirà i neofiti.


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Eva Clesis rompe i suoi schemi con un romanzo dall’atmosfera drammatica ambiantato in una Roma tanto bella quanto spietata. Addentrandosi nelle zone buie della mente umana, “Amor” narra la storia di Lucia, una ragazza che ha risposto alle avversità che hanno colpito la sua vita recente con un isolamento tanto fisico quanto mentale ed affettivo. Un giorno, tuttavia, riceve una telefonata da un uomo che la scambia per la donna che non ha mai dimenticato e Lucia decide di fingersi quell’amore perduto. Da quel momento in poi quella bugia, raccontata in primis a se stessa, la porterà ad infrangere la sua clausura volontaria per dare corpo alla voce che le ha stravolto la vita.