"Una questione privata": Fenoglio adattato dai Fratelli Taviani
Anno: 2017
Durata: 84m
Genere: Drammatico, Guerra
A due anni di distanza da "Maraviglioso Boccaccio", basato su alcune novelle del Decamerone, i fratelli Taviani scelgono il romanzo postumo di Beppe Fenoglio come base dalla quale articolare la loro ultima riflessione cinematografica. Utilizzo il termine "riflessione" perchè i Taviani pongono una particolare attenzione alla messa in forma delle loro opere, accostandosi talvolta ad uno stile documentaristico, talvolta ad un tono teatrale. "Una questione privata", unico film italiano presente nella selezione ufficiale della 12esima edizione della Festa del Cinema di Roma, si dimena, per l'appunto, tra queste due spinte contrapposte e difficilmente conciliabili.
La vicenda è ambientata in una nebbiosa pianura padana, nel periodo più critico della resistenza partigiana durante la seconda guerra mondiale. Milton, interpretato da Luca Marinelli, è un partigiano che durante un giro di perlustrazione capita nella villa estiva di Fulvia, ragazza con cui aveva condiviso l'estate del '43 sulle note sognanti di "Over the rainbow". La custode dell'abitazione, ormai abbandonata ad una lenta decadenza, insinua in lui dubbi circa il rapporto tra Fulvia e Giorgio, suo amico fidato. La sospensione e l’incertezza della vita da partigiano amplificano in Milton l'ambiguità delle dinamiche del triangolo, costringendolo ad un vagabondaggio alla ricerca di risposte e di Giorgio, che nel frattempo è stato catturato dai fascisti.
La narrazione si divide marcatamente in due sezioni: una che cattura una realtà drammatica caratterizzata da case contadine bruciate, partigiani confusi, fascisti crudeli; l'altra che ricostruisce l'estate dai colori caldi, in cui i tre ragazzi consumavano la propria giovinezza tra balli, chiacchierate e sigarette. Le sigarette sono anche il leitmotiv che contrassegna la scena più riuscita del film, in cui Fulvia offre a Milton una sigaretta di rose essiccate, che permette a Marinelli di esibire la propria naturalezza e simpatia, completamente assente nel resto della narrazione.
La recitazione è infatti la prima vittima di un’impostazione eccessivamente teatrale, che rende l'avvicendarsi degli eventi lento e macchinoso, così come i discutibili ralenti a scatto, che improvvisamente irrompono sullo schermo e non rendono convincente la finzione drammatica. La poca credibilità e l'incapacità di empatizzare con lo spettatore sono dei limiti che scaturiscono in primo luogo dalle scelte tecniche, tra tutte una fotografia troppo scolasticamente spartita tra toni caldi per i flashback e freddi per il presente bellico. Anche la nebbia iperrealistica ed estremamente densa, più simile al fumo, col tempo finisce per risultare un effetto grossolano che offusca una pianura dalle atmosfere fredde e niente più.
"Una questione privata" è un esperimento non riuscito che dall'interessante eterogeneità compositiva riesce a ricavare troppo poco, non valorizzando la realtà tragica dell'Italia di quel tempo e semplificando la fascinosa e nostalgica componente sentimentale presente nel romanzo.
Tuttavia il finale, lasciato incompiuto da Fenoglio, consente ai fratelli Taviani di elaborare una conclusione efficace ed insperata, capace di scuotere lo spettatore e di richiamare un certo tipo di spirito creativo che, se esteso a tutta l'opera, avrebbe potuto renderla ciò che non è stata: stimolante.
Gradimento Amletico*: 5.6/10
Paese: Italia
Produzione: Stemal Entertainment, Ministero per i Beni e le Attività Culturali
*Media tra gradimento del pubblico, critica e autore